Usano usualmente dividere la musica in colta e sbarbata, You know què intiendo. E quale esempio di musica colta più concreto della Musique Concrete? Per lo appunto.
Bernard Bonnier nacque a Montreal nel '52 e morì, pare concretamente, in Quèbec nel 1994 per cause sottoscrittamente sconosciute. Prima di lasciarci le penne ebbe comunque l'accortezza di regalarci, come Concreta testimonianza di un'epoca in cui la parola "elettroacustico" veniva ancora utilizzata fuori dalle Universities (o no?), una interessantissima compilation di lavori datati, nell'ordine: '79-'79-'79-'78-'79-'79-'73.
Studi recenti tentano di dimostrare che nel '79 Bernardino da Monreale trombasse di più, ma non ci sono riscontri Concreti. Ma passi, amo cordialmente questo disco: infatti raramente ebbi modo di sentire qualcosa di altrettanto giocondo, ludico, pastiche-ato e allo stesso tempo solidamente avanguardistico. Sapete no, uno si immagina la musica Alta un pò così, un poco aristocratica, col pastrano, la pipa e magari i baffi di Poirot, oltre che ovviamente, piuttosto alta. Tutto il contrario della signorina musica presente in questo disco, composta in questa maniera qui, un modus operandi che (opinione ricca di ignoranza) rispetto ad uno Stockhausen di questi, alla fine mi pare il più vicino a quello di un Four Tet qualsiasi. Non che Stockhausen non abbia senso dell'umorismo ovviamente (l'orchestra di elicotteri... dai è un mattacchione!).
Passiamo al dischello: è un lavoro di field-recordings, dove vengono registrate su nastro donne che ridono, bambini che urlano cose tipo "TARALLO TARALLO", dove le porte cigolano, gli aerei ti decollano nelle orecchie e i sintetizzatori corrono imperterriti, con un passo sbilenco molto simile al postumo Riccardo Davide Giacomo (è bene dirlo: è lui che menzionò questo disco in un'intervista, e perciò lo conosco). E ancora, dove le percussioni vengono utilizzate in una maniera che neanche il Collettivo Animale considererebbe appropriata. In certi momenti mi è venuto da pensare persino agli Oneida, in certi altri a qualche momento krauto particolarmente rompicoglioni. Qualcosa di indefinito insomma, senza un centro nè una direzione, Concreta nel suo rifiuto della teoria compositiva ma per lo stesso motivo anche psichedelica e di sicuro impatto, se ascoltata in uno stato di adeguata alterazione psichica (no, non vi sto suggerendo di drogarvi, solo di passarmi qualcosa).
A chiudere il delirio è "Soldier Boy", ovvero un frammento di una vecchia canzone messa in loop in modo da ripetere "Tell me why" ad interim, poi frammentato ed effettato in maniera piuttosto ambientale, sebbene la prima volta ho sperato tanto che invece di divagare ci piazzasse su un bel beat french-house, perchè avrebbe fatto un vero e proprio devasto. Ma va benissimo anche così.
Non so a chi consiglio di ascoltare questo disco esattamente e non so cosa rimane "concretamente" fra le mani una volta che termina, visto che nessuna (s)composizione riesce a restare in testa oltre la sua durata. Personalmente mi ricorda quanto può essere gioioso e divertente fare musica. E mi piace da matti smanettare con Virtual Dj.
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