La matura coppietta giapponese dal nome altisonante e foriero di garanzia assoluta sulla loro perizia tecnica e musicale, compone della musica MIDI per pianoforte che, diciamo la verità, è abbastanza piacevole, anche se abbastanza noiosa ed elementare, con quel retrogusto da recita scolastica.

Credo che nessuno possa apprezzare questo lavoro solo per i suoi meriti musicali (non ce ne sono).

Un album di brani MIDI davvero poco conosciuto che, come suggerisce il titolo, starebbe secondo loro benissimo in un supermercato.
Sul serio. È tutto. Non c'è un significato profondo, solo un po' di ironia.

Comunque, l'ascolto è piacevole. Concettualmente e acusticamente valido. Economico, sdolcinato, sullo stile delle sigle dei programmi del Biscione degli anni '80, o delle orchestrine dei film di Fantozzi, accontenta grandi e piccini, ed è comunque orecchiabile e perfetto con volume confidenziale, per le vostre sedute in bagno.

Potreste espletare e ascoltare un album concettuale e non è roba che capita tutti i giorni.

Una raccolta di strumentali pop MIDI con tutto il mezzo sorriso e la serietà che proviene dal Sol Levante, che raggiunge esattamente ciò che si prefigge e niente di più.

E quindi a cosa tende la presenza di musica all'interno di supermercati?
Secondo una nuova ricerca della School of Management dell'Università di Bath,(!!) chi fa la spesa dal lunedì al giovedì può aspettarsi che la musica nel negozio aumenti il fatturato di oltre il 10%.

Chi fa la spesa al supermercato nei giorni feriali tende ad essere mentalmente stanco a causa della settimana lavorativa.

La musica dei nostri, riprodotta in loop, solleva il loro umore (e ci sta), rendendo più intuitive le loro decisioni sugli articoli da acquistare.
Con una minore attenzione agli acquisti, le persone acquistano più prodotti, concedendosi articoli aggiuntivi o migliorando la qualità degli acquisti pianificati.
Entro il venerdì, con l'avvicinarsi del weekend, si sentono già meno esauste e di conseguenza la musica perde il suo potere. Le persone hanno più tempo, si sentono più rilassate e, di conseguenza, forse più felici. Il modo in cui elaborano le informazioni e prendono decisioni sugli acquisti cambia e la musica non influisce più sulla spesa.
La tradizionale settimana lavorativa dal lunedì al venerdì è così radicata nella società che l'effetto si nota anche per le persone con un orario di lavoro diverso o per i pensionati.

E questo è il subdolo potere consumistico del week end.
La musica da supermarket sembra avere un effetto calmante sulla mente, che influisce sul modo in cui le persone fanno acquisti.

Nel fine settimana le persone sono sostanzialmente più felici, quindi il potere positivo della musica è meno evidente. Anzi, ascoltare musica nel fine settimana potrebbe persino far sì che le persone acquistino meno, probabilmente perché rappresenta un ulteriore fattore di stress in un ambiente già frenetico.
Per i direttori di supermarket questo potrebbe essere un investimento interessante per potenziare il marketing nei giorni feriali, ma chiaramente dovranno cercare altre tecniche per ottenere gli stessi effetti nel fine settimana, quando i consumatori si sentono più energici e meno sensibili a questo particolare filone di marketing subconscio.

Comunque per me è meglio ascoltare i giapponesi, che le radio nostrane dei market , che spaziano dagli Inti Illimani agli Italiani con l'autotune, con speakers dalla voce impastata e gracchiante che commentano o non commentano il nulla cosmico.

E quindi? Buona spesa. O in alternativa, una sessione liberatoria al cesso. (che merita una onorevolissima chance).

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