Interplay di Bill Evans, qui in quintetto, è sicuramente uno dei migliori album del pianista di Plainfield, tra i miei preferiti senz'altro in quanto esce fuori dallo schema del trio piano, basso, batteria.

In quest'ottimo album il signor Evans è accompagnato da artisti come Freddie Hubbard, Jim Hall, Percy Heath e P. J. Jones che riescono a dare una grande varietà cromatica alle composizioni presenti (tutti standards tranne la Title Track di Evans, che è poi il brano migliore..), trasmettendo un senso di rilassatezza e grande confidenza, quasi come se i vari strumenti stessero dialogando tranquillamente tra loro in un piccolo bar davanti ad un bicchiere di whisky... 

Purtroppo Evans si è poco cimentato in formazioni più grandi del trio, (a memoria ricordo oltre a Kind of Blue, The Blues and the Abstract Truth) e quasi mai come leader come in questo caso.

Il che per me è un vero peccato, lo stile modale "fresco" e rilassato di Evans si prestava molto "all'interplay" con altri musicisti, qui ne abbiamo un esempio lampante, l'integrazione con la tromba di Hubbard e la chitarra di Hall è spettacolare..

In conclusione consiglio a chi non conosce Evans (ed anche a chi lo conosce quasi esclusivamente in Trio) di ascoltare quest'album, che non è certamente un capolavoro assoluto ma una piacevole occasione per trascorrere 45 minuti di relax, magari in dolce compagnia..   

 

 

Carico i commenti... con calma