E' strano,ma la prima sensazione che associo a questa incisione dal vivo è un profondo fastidio... fastidio causato dal rumore di fondo che si ascolta chiaramente durante le esecuzioni dei musicisti.Va bene che siamo in un club, va bene che l'esibizione in questione non poteva essere storicizzata nel momento stesso in cui si palesava, va bene che l'ingaggio degli stessi musicisti in quella domenica di giugno di 44 anni fa era finalizzato unicamente all'intrattenimento ludico degli avventori, ma insomma... il chiacchiericcio del pubblico ed il rumore dei piatti durante gli assoli di La Faro o dello stesso Evans e nei momenti sublimi di interplay fra di loro e Paul Motian fa un po' cadere le braccia ai posteri.

Sul palco si codifica per i decenni a venire la formula del trio-jazz (pianoforte-contrabbasso-batteria) e le persone parlano come se niente fosse? Gli spettatori hanno la fortuna di assistere a una delle più incredibili performances nella storia della musica jazz e continuano a sbevezzare i loro drink? Il pianista swinga con grazia scintillante nella splendida "Gloria's Step", dispensa lirismo a piene mani nella gershwiniana "My man's gone now", rende in maniera sontuosa composizioni di Miles Davis e Cole Porter,e d i camerieri continuano a prendere le ordinazioni senza fermarsi stupefatti a guardarlo? Il contrabbassista si esibisce in assolo assolutamente incredibili (pare di ascoltare in certi momenti una chitarra classica che arpeggia... e forse si è resa minimamente l'idea), mostra le sue doti compositive in un pezzo oscuro ed ipnotico come la splendida "Jade Visions" e sopratutto produce un meraviglioso suono che lo identificherà indiscutibilmente come uno dei massimi specialisti dello strumento, e i baristi continuano a sciacquare bicchieri invece di sentirlo a bocca aperta? Il batterista dimostra una duttilità incredibile (riesce a sostenere"Alice In Wonderland" tratta dal film di Walt Disney quasi a tempo di walzer!!!), interagisce perfettamente con i due giganti di cui sopra, e più che un piccchiatore (date le caratteristiche del suo strumento) assomiglia ad un pittore (il modo in cui accarezza i piatti con le bacchette è incantevole), mentre il pubblico risponde con brevi applausi a tanta grazia?

Misteri della musica... mentre non è ormai più un mistero per gli appassionati del jazz la sua luminosa bellezza,che risplende con luce accecante anche a mezzo secolo di distanza nel firmamento delle sette note!!!

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