Marilyn non è ancora apparsa in nessuna recensione su DeBaser. Strano a dirsi visto che stiamo parlando di un monumento della cultura del Novecento, cinematografica e non. Mi prendo l'onere di cominciare a rompere il ghiaccio io, recensendo indegnamente una pietra miliare della sua carriera.
Perchè Marilyn? Io adoro questa splendida donna; e la adoro perchè ancora oggi una sua immagine mi fa sesso. Cosa di cui lei sarebbe stata felice, giacchè Marilyn ha sempre dichiarato con gioia che il sesso sta alla base di ogni cosa; se una cosa non riesce è perchè non è attivato il Motore Principale. Che a dirla così sta quasi come se fosse una traduzione in volgare della sublimazione della sessualità che neanche Freud sarebbe riuscito a definire meglio..
Tante cose riuscivano bene a Marilyn; soprattutto essere Marilyn. Poi nella sua vita è stata anche sfortunata, l'hanno messa in mezzo a sporchi affari, l'ha data via in maniera sbagliata ma sempre innnocentemente (o no? Ci sono delle foto sue - il mondo è inondato di immagini di Marilyn, come la Madonna, Gesù Cristo ed Elvis - dove ha un'espressione così scafata che sarei propenso a credere il contrario; ma spesso Marilyn era tutto e il contrario di tutto).
"Quando la moglie è in vacanza" (titolo sciocchino e puritano per l'originale "The 7 years itch", il "prurito" del settimo anno) è uno dei film più popolari di quell'immenso genio del cinema e quel grandissimo spiritello seminazizzanie che fu Billy Wilder (uno dei 3 registi per cui vale la pena donare 2 ore della propria vita davanti ad un telo illuminato). La malizia del titolo originale è disseminata per tutto il film.
Tom Ewell (impagabile) è il signor Borghese Richard Sherman, impiegato indispensabile di una casa editrice che trasforma "Delitto e Castigo" in "L'infermiera assassina" e delizie varie, condensando i classici della letteratura peggio di "Selezione"ma più ghiotti. Abbandonato all'afa della città da moglie e figlio in completo Piccolo Astronauta, partiti per le vacanze al lago, in realtà Sherman viene lasciato solo con la sua ipocrisia di Bravo Americano, buonsenso, salutismo, no alcool e no sigarette e triste cibo vegetariano (è un tabagista sempre sul principiare della impossibile redenzione). Impermeabilizzato da tale fasciatura mentale di principi e con in mano la pagaia che il figlio ha scordato di recare per la vacanza, egli si ritroverà in casa l'unica vera Rivoluzione che ogni popolo oppresso dalle Dittature deve temere: il Sesso, impersonificato dalla sua Unica Vera Incarnazione su celluloide. Marilyn. Come un ciclone l'innominata bellezza platino penetrerà nell'esistenza dello sciroccato impiegato, incapace di sbottonare e/o trattenere la patta, quasi più innamorato del suo tentenna che della liberatoria fanciulla, le cui abitudini sono quelle di mettere l'intimo in freeezer, affacciarsi innocentemente nuda al balcone (tutto nasce da un vaso precipitato dalla finestra della Ragazza) e portare in giro un Corpo che ai maschi in realtà spaventa più che eccitare. (Il resto sono chiacchere da bar tra maschi...)
La Verità è insopportabile per il 99 per cento del genere umano, soprattutto quello maschile e Marilyn è la Verità, una delle Verità di cui è fatta la nostra esistenza pagana. La botola galeotta permetterà ai due amici di entrare l'una nella casa dell'altro, suonare le "tagliatelle" al piano (quando Sherman cerca di irretire La Ragazza con Rachmaninoff, facendo il Maschio-Intellettuale-Per-Poi-Trombare lei rilancia con le terrificanti Tagliatelle, Wilder fa giustizia di questa tipologia maschile e dell'intellettualismo tout court in favore della Natura).
Altro falso mito, specie ai giorni nostri, l'ossessione della bellezza; smontato dalla Dea NormaJean con la commozione verso "Il mostro della laguna nera"; fantastico saggio di cinema nel cinema che ancora oggi mette i brividi per come sembri a chi segue di essere difronte ad un fatto che si svolge lì per lì e non ad un film che usa un altro film contemporaneo. Segue sferragliata di metropolitana con relativo sfoggio di gambe e mutande della Divina (che giustamente fa prendere fresco alla sua Sacra Potta). Questa immortale scena è in realtà stata rifatta negli studi dopo che, per pubblicità, Wilder (il vecchio grande figlio di puttana Billy) aveva fatto sventolare Marilyn per strada, creando logici e beati ingorghi di traffico. La ragazza adora Richard (che è un vero cesso anche se simpatico) perchè di niente è mancante e non le serve certo andare a caccia di fustacchioni, di Beefcakes. Guarda un po': tra i vari meriti del Genio Viennese c'è anche quello di aver creato una donna sensualissima, apparentemente svanita ma in realtà capace di prendere la vita come un guanto perfettamente calzante e soprattutto che ama stare da sola (Marilyn era orfana; cito sue testuali parole "Sapevo di appartenere al pubblico e al mondo, non per il talento o per la bellezza ma perchè non ero mai appartenuta a nient'altro o a nessun altro"). Quella mansardina in prestito dove Marilyn ce la immaginiamo svolazzare in mutande per la gioia degli operai, quell'appartamento che si può abitare solo da soli è una pacchia per Marilyn, eroina della Femminilità Indipendente, più di 10, 100, 1000 femministe.
Come tutti sappiamo nulla si consuma se non le allucinate paranoie di Sherman, che, incapace di cogliere l'attimo, preferisce fantasticare a tambur battente su tutte le diramanzioni di conseguenze possibili e immaginabili se "solo lui avesse consumato" popò di fior fior di puledra... Il ritorno all'ovile e alla quieta vita familiare, col ritorno di moglie e figlio, sono vissute da Richard con gioia, quasi uno scampato pericolo. Un'ennesima volta la divinità è scesa per illuminare un uomo sull'Amore, un'altra volta ancora gli è stata preferita la sicurezza, il pane e il circo.
Io amo questa donna, che forse non è mai esistita e forse non è mai morta; l'altra, quella sposa di Di Maggio (l'unico ad averla amata veramente, ignorante e innocente quasi quanto lei), intellettuale Stanilslavskjiana, moglie del gelido Arthur Miller, puttana strafatta di J.F.K. non è mai esistita lo stesso. E' un'Idea.
"NON SONO INTERESSATA AL DENARO, VOGLIO SOLO ESSERE MERAVIGLIOSA" (Marilyn Monroe)
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