Questa recensione mi gira per la testa da almeno un paio d'anni, finalmente sono riuscito a venirne a capo: una sfida un po' diversa dal solito, senza dubbio divertente, però che fatica! Ma ne è valsa la pena, prima di tutto per ragioni affettive e poi perchè vedo che le recensioni di videogiochi tirano parecchio. Era da quando avevo dodici/tredici anni circa che un videogame non mi prendeva così tanto, quindi ecco a voi la trilogia completa, tre al prezzo di uno: fantastico, vero? Alieni, federazioni galattiche non particolarmente sveglie, energie alternative che stravolgono il corso della storia, conflitti tra organici e intelligenze artificiali, resurrezioni, macchine assassine a forma di calamari giganti. Come dite, sono tutti clichès? Ma certamente, però un bel chissenefrega ce lo vogliamo mettere? E mettiamocelo, cribbio, per essere un videogioco ME non è eccessivamente realistico, eccessivamente complesso e intellettualoide, e neanche sempliciotto e da mero cazzeggio; per quello che IO voglio da un videogioco è praticamente la perfezione; c'è un contenuto intrigante e ben proposto, e tanto basta per farsi perdonare le miriadi di difetti piccoli e grandi di cui è piena questa trilogia. Per essere una via di mezzo tra uno sparatutto e un gioco di ruolo ME è pieno di scelte praticamente obbligate, c'è la soluzione giusta e quella sbagliata/dannosa, il che è piuttosto frustrante, servivano molte più sfumature grigie, poi la giocabilità del primo episodio lascia piuttosto a desiderare; comandi poco intuitivi e un po' di missioni secondarie sostanzialmente inutili e ripetitive, il finale del terzo... meglio non toccare questo tasto, anche se in qualche modo ci hanno messo una pezza rimane una gran delusione ma tant'è, conta più il viaggio della meta. Poi qualche raffazzonatura quà e là, alcuni personaggi con uno spessore nullo e una caratterizzazione pietosa, lo stereotipo nigga Jacob Taylor, l'inutile Kelly Chambers e lo squallido "villain" Kai Leng. Eppure perdono tutto, nel complesso Mass Effect è un'esperienza avvincente, un kolossal fantascientifico interattivo con una discreta possibilità di personalizzazione e un sacco di spunti interessanti.

Il primo capitolo ha una trama ottimamente concepita e piena di colpi di scena, oltre a una coppia di "cattivi", Saren e Benezia, assai intrigante; è grazie al primo Mass Effect che ho conosciuto Alfred Tennyson, strano ma vero, e già basterebbe per un 5 a prescindere (e nonostante questo la povera Ashley è rimasta su Virmire nel 95% delle mie giocate, come dicevano i latini? Ah si, ubi maior minor cessat). ME2 per molti aspetti è il più stiloso della trilogia: giocabilità enormemente migliorata, possibilità di reclutare ben 12 personaggi nella propria squadra, molti dei quali davvero fantastici, e soprattutto l'atmosfera, in quanto a mood il secondo capitolo è senza dubbio il migliore: non è ancora guerra aperta e ci si ritrova a lavorare per una controversa organizzazione che opera oltre la legalità per indagare su un mistero apparentemente indecifrabile; si ha a che fare con un'ampia varietà di ambientazioni, personaggi e tematiche diverse, e questo rende Mass Effect 2 a dir poco intrigante. Il terzo è la resa dei conti, la minaccia si rivela finalmente in tutta la sua immane potenza distruttiva, l'obiettivo sarà convincere le varie specie della galassia, divise da antichi rancori, a creare un fronte comune per evitare un totale sterminio; tanti momenti di grande impatto emotivo, ulteriori nuovi personaggi, un amplissimo arsenale di armamenti a disposizione e un paio di DLC, Leviathan e Citadel, veramente ben fatti. Da un punto di vista del gameplay la possibilità di personalizzazione è notevolissima, ci sono sei set di abilità tra cui scegliere: preferite un super-soldato capace di esprimersi al meglio con ogni tipo di arma, un tecnico in grado di incenerire, congelare o friggere i nemici a suon di scariche elettriche o un portento biotico per "scuoiare gli avversari con i poteri della mente"? La mia preferita è una via di mezzo, l'incursore: occultamento tattico per rendersi invisibile per pochi secondi, prendere la mira con un bel fucile da cecchino e BANG! Colpo in testa. Credetemi, questo tipo di stronzate di solito le schifo platealmente ma con Mass Effect funzionano, anche se ovviamente non sono il motivo per cui mi sono innamorato della trilogia.

La storia e soprattutto i personaggi, questi sono il vero plus ultra dell'esperienza ME: il mio personale numero 1 è senza dubbio il maggiore Kaidan Alenko (ma che sorpresa, chi l'avrebbe mai detto?), ma dal punto di vista della complessità e dell'evoluzione nel corso della trama sono assolutamente notevoli anche Liara, Miranda (per quanto possa sembrare antipatica in realità è un'ottimo personaggio), Thane Krios e lo scienziato-scoppiato Mordin Solus. Ma non solo loro, mi sono "affezionato", per un motivo o per l'altro, a quasi tutto il "cast" di Mass Effect, una corte dei miracoli piena di stramboidi alieni e non, tra cui vale la pena citare Kasumi Goto, la versione futuristica di Margot/Fujiko, il simpatico spaccone palestrato James Vega, Javik e IDA, personaggi quasi antitetici accomunati da sublimi capacità di trollaggio. Poi i "veri duri", Wrex, Grunt, Jack, Zaeed, e soprattutto Aria T'Loak, senza dimenticare personaggi di supporto ma brillanti e ben definiti come Joker, Samantha Traynor e Steve Cortez; tanto per non farsi mancare niente anche un paio di "cattivi" di spessore come Saren e l'Uomo Misterioso. Che dire poi, le colonne sonore sono molto ben fatte e suggestive, e, nonostante le tematiche "seriose" e la magniloquenza della trama (s'ha da sarvà la Via Lattea intera fondamentalmente) ci sono un sacco di momenti ironici e umoristici; il DLC conclusivo, Citadel, addirittura è totalmente incentrato su questo aspetto, ed è un'autentica miniera d'oro.

Insomma, 'sti canadesi della Bioware mi hanno fatto tornare un po' bambinone, ma senza esagerare; i 3 Mass Effect sono qualcosa di perfettamente a metà strada; si interpreta la parte di un "supereroe", la missione finale è salvare il mondo (i mondi in questo caso), quindi niente tristissimi e cagosi iperrealismi che per chi scrive sono la negazione del concetto stesso di videogame, però protagonista e personaggi, nella maggior parte dei casi sono molto più di macchiette stereotipate, e c'è un contesto di fondo molto dettagliato e ben definito, oltre che ampie e interessanti (seppur perfettibili) possibilità di personalizzazione su vari livelli, il che è anche ottimo per il fattore longevità, tra le altre cose. Valutando attentamente tutti i pros & cons, ma soprattutto il tempo speso gigioneggiando allegramente di pianeta in pianeta, direi un triplice capolavoro, un po' fallato ma ci si può tranquillamente passare sopra; grazie dell'attenzione, ora DEVO ANDARE.


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