Autopsy of a dream è il nuovissimo lavoro di Blooding Mask, progetto nato in Italia nel '92 e da ormai un ventennio trasferitosi in Inghilterra.

Maethelyiah ne è la fondatrice e mastermind ma nella formazione ora è affiancata dal fondatore chitarrista degli storici Danse Society Paul Nash.
l'eclettico duo propone 17 tracce che spaziano tra una multitudine di generi in un babelico crossover con testi in diverse lingue.

Prog rock, goth, death jazz, elettronica ed apocalyptic pop figurano tra i generi citati nella press release, ma in comune con i quattro album precedenti hanno momenti rituali esoterici e cori spettrali dove Maethelyiah spazia con le sue ottave vocali.

17 tracce sono molte da descrivere e citerò in seguito i brani che più mi hanno travolto.

Una volta accesa la luce durante l’intro A strange introduction to life (fa davvero paura e raccomando vivamente di non ascoltare al buio!), Autopsy of a dream diventa una sequenza di imprevedibilità sonora di incredibile fattura.

Le chitarre inimitabili di Paul Nash cullano la spettrale The beast from the moors insieme allo storico ospite al basso occulto di Diego Banchero (Il segno del comando), avvolte dalle percussioni rituali di Maethelyiah e le tastiere di San Bollands, anch’egli ospite.

Un’altra ospite di rilievo è Murray Robinson al sax nella traccia death jazz Drag you to hell.

Gli arrangiamenti sono pazzeschi ma la voce rimane tra le migliori degli ultimi decenni. Agnostici Numerici, Ishtar and Hastur e Join Me presentano cori immensi.

The speed of love echeggia atmosfere elettroniche anni 80, inusualmente dolci.

Chi conosce bene Blooding Mask rimarrà incantato dall’evoluzione di questo progetto nei suoi 30 anni di storia.

Personalmente non vedo l’ora di rivederli dal vivo ma mi accontenterò presto di intervistarli in Inghilterra in questi giorni.

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