Epico, malinconico, evocativo, in altre parole Memoria Vetusta , secondo lavoro dei francesi Blut Aus Nord e forse la vetta più alta mai raggiunta dal gruppo in questione sebbene gli altri album siano sempre riusciti a creare emozioni durante i vari ascolti.
Già attivi nel 1993 con la pubblicazione di un paio di demo esordiscono nel 1995 con Ultima Thulee (contenente canzoni di ottima fattura caratterizzate sempre da quell'oscura epicità che li ha sempre contraddistinti anche se nei lavori più recenti i nostri si sono spinti sempre più in territori avanguardistici e caotici) e dopo solo un anno sfornano questo piccolo capolavoro, forse rimasto troppo in ombra rispetto ad altre uscite del periodo, ma questa è un po' la sorte degli artisti troppo avanti rispetto ai tempi.

Come sempre parto dalla produzione, direi ottima. Chitarre assolutamente perfette, così particolari da formare un muro sonoro glaciale e malinconico e sempre impegnate a tessere una rete di melodie veramente spaventosa grazie anche alla presenza (fondamentale) di assoli a dir poco commoventi! Anche basso e batteria fanno la loro parte, regalandoci una prestazione a dir poco eccelsa, mentre sporadiche tastiere non fanno altro che accrescere il pathos senza mai cadere nel banale o nel pomposo.
La voce di Vindsval invece è a dir poco spaventosa, così lacerante, sofferta ma anche sotto questo aspetto non mancano le soprese visto che il singer in questione passa da questo screaming demoniaco a clean vocals veramente azzeccate con una naturalezza oserei dire"irritante" (ricordando lo stile di Ihshan dei grandi Emperor).
Esaminando più a fondo non si può che dire che ogni singola canzone non è che una gemma di rara bellezza; accelerazioni, rallentamenti continui, sorprese a non finire, non c'è un termine adatto per descrivere un ascolto di questa pietra miliare dell'Epic Black Metal, solo un susseguirsi di brividi lungo la schiena. Capolavori come "The territory of witches / guardians of the dark lake" difficilmente non lasceranno il segno dopo esservi giunti alle orecchie, o ancora la mistica violenza di "The forsaken voices of the gosthwood's shadowy realm". Parlare di singoli riffs, passaggi, o vocals azzeccate non avrebbe senso a questo punto, qui si tratta di buttare giù tutto d'un fiato.

Se amate quel sapore epico nel black metal sicuramente non dovete farvi mancare questo gioiello nella vostra collezione, anche se il mio consiglio è rivolto ad ogni amante di sonorità oscure, drammatiche e tristemente rabbiose. Invece lo sconsiglio vivamente a chi pensa che la massima espressione di epicità sia quella degli Stormlord o dei Rhapsody (senza nulla togliere ai gruppi e ai loro fan): qua scordatevi tastieroni imponenti, cori eroici ecc... qui l'epico ha la forma di una tempesta di neve, devastante e disperata senza la minima traccia di cliché dal sapore folkloristico.
CONSIGLIATO A FAN DI : Enslaved, Emperor, Ulver, Bathory

Elenco tracce e video

01   Slaughterday (The Heathen Blood of Ours) (06:49)

02   On the Path of Wolf... Towards Dwarfhill (05:46)

03   Sons of Wisdom, Master of Elements (06:06)

04   The Forsaken Voices of the Ghostwood's Shadowy Realm (06:01)

05   The Territory of Witches / Guardians of the Dark Lake (08:12)

06   Day of Revenge (The Impure Blood of Theirs) (05:16)

07   Fathers of the Icy Age (07:00)

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