Che differenza passa tra un disco che hai consumato ed uno che, ne sei sicuro, metterai sullo scaffale assieme agli altri solamente perché ti pare peccato rivenderlo? Quale la distanza, se entrambi sono ascrivibili allo stesso artista e l'uno segue cronologicamente l'altro? Quale distanza, ancora, se le soluzioni stilistiche e sonore sono pressoché le stesse in entrambi i dischi?
Tre anni dopo l'ottimo "Body Of Song" (ed a distanza di due dalla sua versione in formato Deluxe, con un secondo cd di outtakes), Bob Mould prova a ribadire d'essere il connubio tra il punkrocker ed il deejay con questo secondo disco di musica rock e poprock potenziato dall'elettronica. Senza richiamare alla mente di alcuno ciò che fu nel glorioso passato degli Husker Du, Mould pare, stilisticamente, riferirsi maggiormente ai lavori degli anni novanta, sia come solista che come leader degli Sugar, semi-fortunato trio di punk melodico che ebbe breve vita negli anni novanta.
Già l'iniziale "Stupid Now", brano molto radiofonico , e la seguente "Who Needs A Dream" lo dimostrerebbero: quest'ultima poi, con le sue chitarre acustica ed elettrica che viaggiano assieme, ha melodie e sonorità che richiamano la loro hit "If I Can't Change Your Mind" (non che il songwriting di Bob sia mai stato variegatissimo, ben'inteso!), con in più quel po' di tecnologia, immancabile, che quieta se ne sta sotto. Ed ancora "The Silence Between Us" pare un po' la loro divertente "Good Idea", e s'erge ad unico episodio di punk rock puro.
Se l'acustica "Again And Again" richiama "Gauze Of Friendship" del disco precedente, di quel "Body Of Song" qui mancano i pezzi di rock puro, cosiccome assenti sono le sofisticate ma accorate ballatone: manca roba paragonabile a "Circles", le trovate di "High Fidelity", la pioggia di "Days Of Rain", la forza di "Underneath Days" e la velocità di "Paralized". Il rock-dance di "(Shine Your) Light, Love, Hope" diventa solo dance in "Shelter Time". Non ci siamo affatto, dunque.
Persino l'episodio conclusivo, solitamente un pezzo rock e/o sperimentale più in linea con la libertà creativa ai tempi degli Huskers, è un noioso chitarra e voce... Salverebbero il salvabile l'ottima ed originale (!) "Old Highs, New Lows" e "Very Temporary", suo standard di punk-melodia moldo sdolcinata, in cui a tratti esagera con la raucedine.
La differenza, come dicevamo, tra "Body Of Song" e questo "District Line" consiste nella qualità e nella originalità del songwritig. Non puoi limitarti, infatti, ad ascoltare un brano che non ti piace solo per scoprire la bella tecnologia che c'è sotto, sopra o nel mezzo. E' il pezzo a doverti piacere. E "District Line" di pezzi che mi piacciono non ne ha molti.
Un disco di bei suoni, e non di belle canzoni. Purtroppo.
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