Il primo problema che deve affrontare chi, come me, scrive la sua prima recensione è che i dischi più belli e quelli più conosciuti (le due categorie molto spesso non coincidono) sono già stati recensiti ed anche piuttosto bene (gusti personali a parte) da altri.
Per dare un senso alla mia partecipazione a questa "idea" di recensioni libere, rappresentata da DeBaser, ho deciso di dedicarmi a dischi sconosciuti ai più che potrete trovare su internet (il mio sito di riferimento è Amazon ma ce ne sono molti altri) praticamente in regalo e che potrete aggiungere ai vostri ordini telematici con la certezza di ricevere pressocchè gratis un'opera che vale certamente la pena di ascoltare.
I Boom Crash Opera nascono nel 1985 a Melbourne in Australia e sono tra i principali esponenti del tipico sound australiano che ha avuto un buon successo mondiale negli anni '90 (vedi Hoodoo Gurus su tutti). Richard Pleasance e Peter Farnan (chitarra e basso) sono gli autori di tutte le canzoni. Il cantante front - man si chiama Dale Ryder e vale la pena di sentirlo perchè ha una voce ampia e gradevole, completano il gruppo Peter Maslen e Greg O'Connor. Nel 1992 Ian Tillen sostituirà Richard Pleasance avviato ad una carriera solista di buon successo in Australia che lo porterà poi, nel decennio successivo, a diventare uno dei più apprezzati autori di sigle televisive. L'uscita dal gruppo di Pleasance, ovviamente, segnerà la fine del periodo più fresco e creativo della band.
Sette album all'attivo nel decennio 1987 - 1997 e non sono pochi (a mio parere dopo il quarto disco si dovrebbero sciogliere quasi tutte le band). Il disco più riuscito ed anche l'unico rintracciabile senza troppe difficoltà (Greatest Hits a parte) è il secondo del 1990, "These are Crazy Times", che in Australia, trainato dallo straordinario successo del singolo "Onion Skin" (track di apertura) è rimasto per molte setimane nella Top Ten.
Il primo elemento che balza alle orecchie è l'affiatamento dei musicisti ed il buon impasto dei suoni, si sente che la Band ha alle spalle 5 anni di concerti. L'apertura del disco è ottima con tre brani in fila molto buoni, ma almeno sette brani dei dieci che compongono l'album sono esempi di ottimo rock chitarristico e tre riempitivi si possono tranquillamente concedere (ma erano meglio gli LP di 40 minuti scarsi o i CD di 60 abbondanti con almeno mezzo disco da buttare?). Oltre alla già citata "Onion Skin", vi segnalo "Dancing In The Storm" (su Youtube circola anche il video, magari guardatevelo così vi fate un idea vostra), una ballata che ricorda un po' i primi Big Country.
Insomma, non vi aspettate niente di straordinariamente nuovo, ma vi garantisco che questo è un disco molto piacevole e, nell'ambito del rock australiano, anche "storico" perchè ha contribuito ad affermare uno stile che avrà poi molti epigoni anche negli states. I Boom Crash Opera, sono una live-band classica che fuori dai confini nazionali ha avuto meno successo di quello che avrebbemeritato.
Su Amazon lo trovate a $ 1,38, poco più che 1 euro... buon ascolto.
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