E la faccenda è proprio questa. Il titolo di quest'opera ci mette da subito in guardia. Ci chiedono di fare attenzione, questi tre matti, e allora perchè non seguire il consiglio? Forse ubriachi dal tour del 2008 assieme ai Nine Inch Nails, affascintati dalle possibilità di un'elettronica volta al degenero, dolce e pulito ma insidioso e figlio di puttana, i Boris ci regalano questo splendore a 10 tracce.
Che cazzo succede nelle teste dell'hydra è difficile a dirsi, ma se uno si attende un pachiderma in acido che corre a rotta di collo giù per una collina ha sbagliato porta (consiglio quella viola di Heavy Rocks). A fare gli onori di casa è la voce dolce e trasognata di Wata, che assieme al beat di cassa da discoteca sotteranea di Shibuya ci introducono alla title track, con rivolti di chitarre eteree ad aleggiare sulle teste di noi poveri danzatori ignari,una opening rarefatta che fa coppia col pop sontuoso (che ci regala una sferragliata di chitarra in mezzo al pezzo proprio quando pensavamo di proporla per qualche programma di MTV) di "Hope". Proprio i NIN invece fanno capolino nella tripletta "Party Boy" (la "Sin" dei Nostri), "See you Next Week" e "Tokyo Wonder Land". Sentori elettronici spaziali estemporanei e "festaioli" se per festa s'intende una stanza bianca dalle pareti imbottite con tavolini pieni zeppi di chitarre dure ma sommesse. "Aileron" arriva direttamente dal "gemello" Heavy Rocks" e risolve lo sludge di quest'ultimo in un arpeggio malinconico teso all'infinite lande di una luna fredda e inospitale. Le chitarre non mancano mai, i nostri non sono sazi del fango, i synth sotterranei di questo lavoro ne sono prova tangibile, danno la caccia alle melodie, e le fanno trasalire così tanto che le rendono belle il doppio.
Se tutti i dischi Pop fossero così ci metterei la firma.
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