Gordon fleming viene incaricato di rimuovere i pannelli d'amianto dal soffitto di un manicomio ormai abbandonato da anni. Sembra una cosa facile, ma la questione si complica quando uno degli operai trova delle registrazioni nascoste molto inquietanti all'interno della struttura. Il tutto sembra degenerare giorno per giorno, alternando il lavoro a nuove scoperte e dalla scomparsa improvvisa di uno dei 5, fino a scoprire una scioccante verità...

Sembra proprio un horror paranormale, il film di Anderson (il regista di "the machinist") grazie alla sua bravura nel nascondere la verità fino al misterioso finale che capovolge tutto il senso del film, un colpo di scena pazzesco e ben fatto ma che lascia mille interrogativi e interpretazioni.

L'atmosfera è riuscitissima, forse la vetta più alta del film. Un manicomio abbandonato tetro e claustrofobico, inquietante nella sua perfino nella sua "normalità".

Le "sessions", 9 registrazioni trovate casualmente nello scantinato del manicomio, sono il punto forte del film che porteranno la vicenda alla sua definitiva conclusione, offrendo, come già detto prima, un ribaltamento della situazione iniziale.

Molto bravi anche gli attori, in primis i due nemici\amici della vicenda, interpretati da David "YEEEEEEEEEE" Caruso e da Peter Mullan a.k.a "Madre Superiora" (Trainspotting non vi dice nulla?), due personaggi che pian piano cominciano a scontrarsi tra di loro, anche a causa di una storia d'amore finita Male con Gordon, ma che vuole tenere segreta svelandola solo a Phil.

Il film è molto coinvolgente e scorre veramente bene. Purtroppo è diventato un mini-cult, a causa del suo insuccesso e della totale assenza di effetti speciali. Brad Anderson ha dimostrato le sue capacità già nel 2001 con questo piccolo gioiello e si è perfezionato con il suo capolavoro "l'uomo senza sonno", che ovviamente vi straconsiglio.

Se volete un horror-thriller psicologico intenso e ben fatto, session 9 fa per voi. Non cala di ritmo e ti trascina fino al dubbioso finale. Inquietante, ma mai eccessivo o in cerca di clichè triti e ritriti, genuino al punto giusto. E se avete giocato a silent hill, ancora meglio.

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