Il suono della paralisi, anzi della quasi paralisi, perché in fondo un poco riesci ancora a muoverti ed anche a ragionare, ma solo un poco badate bene!
E’ il suono del distacco, l’anima che cerca di abbandonare il corpo lasciandosi alle spalle i tormenti; già, peccato che però non si possa fare. Ad ogni modo si cerca di farlo e di andare oltre: post, post-hardcore in questo caso.
Il basso mira davvero a scarnificare e ad inibire. Confortably Numb dicevano i Pink Floyd, però il “confortably” qui è stato dimenticato a casa. Anche la psichedelia, a quella ci pensano i Neurosis, i Breach invece no. Questo è post-hardcore puro ed essenziale e c’è anche il groove. In questo ep soprattutto, anzi dirò di più: ascoltando Hardly Longer Reality si muove pure il bacino a tempo danzando allegramente, per quanto ciò possa essere fattibile.

Godbox dovrebbe tradursi come “Scatola di Dio”, dentro ci sarà l’elisir?

Elenco e tracce

01   Kill the Sun (03:27)

02   Leave (04:32)

03   Arranged Heart (03:34)

04   Seconds Away (03:47)

05   Hardly Longer Reality (03:21)

Carico i commenti...  con calma