Everything That Happens Will Happen Today... e che succede?
Eccone qui altri due che dopo quasi trent'anni (27 per la precisione) si sentono in dovere di concedersi una rimpatriata musicale.
Logicamente, l'album di oggi non ha niente a che vedere con il frutto prodotto dalla collaborazione dell'81: là si ascoltava il futuro guardando attraverso le fronde elettroniche del cespuglio dei fantasmi, qui si passa in ricognizione il presente tra le note di un elettro gospel, aka alt-pop.
Differenza impossibile a non esserci e che si evince già dalla copertina: qui dove tutto succederà oggi è tutto ben fatto, fintino e plasticoso come la casetta in copertina ( bravo chi ha scritto che si torna a Virgil, il paesino dov'era ambientato "True Stories", e giusto è il rimando a questo lavoro byrniano ma ancora più giusto è quello al "Wrong way up" di Eno + Cale, lavoro anche questo che ridendo e scherzando si trova ormai quasi vent' anni sul groppone ma che all'epoca si poneva come un esperimento di sublime ed elegante elettropop), là dove si viveva tra gli spettri c'erano brandelli di pixel in una tempesta che aveva toni apocalittici.
Non c'è molta anima in queste canzoni, la rabbia sciamanica ha lasciato il posto all'osservazione distaccata, c'è poca volontà di arrivare alla costruzione di un'impalcatura sonora che dia un senso al tutto. Il sound è gradevole, ci mancherebbe ma non si arriva mai ad un'emozione che ti piglia e ti porta via. Plasticoso e distratto, ci vende una contemplazione abbastanza asettica, neanche poi così sarcastica, mai tagliente.
Probabilmente sarà un successone.
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