18 novembre 1975: Bruce Springsteen e la E-Street Band tengono il loro primo storico concerto in Europa per promuovere un album epocale come "Born To Run", in una cornice che regalerà altri stupendi momenti alla storia del rock.

Con questa uscita il rocker propone per la prima volta in formato cd un suo intero concerto immortalando perfettamente la figura un artista che non era ancora all'apice della sua dimensione live ma che si preparava a raggiungere delle vette inarrivabili negli anni successivi.

La scaletta è semplicemente fantastica e mancano solo alcune perle ("Night" e "Thundercrack" per esempio). L'esibizione si apre ovviamente con una versione pianistica da brividi di "Thunder Road" che dimostra la stupenda portata di questa canzone. "Tenth Avenue Freeze-Out" e "Spirit In The Night" sono due assoluti terremoti rock'n'roll con il sax di Clemons in evidenza su tutto e introducono un cavallo di battaglia live come "Lost in The Flood", caratterizzato sempre dalla voce inconfondibile della figura del poeta di strada.
"She's The One" vive di splendidi duetti e della stupenda coesione di gruppo della band; "Born To Run" non ha bisogno di commenti, rimane sempre una canzone inno del rock, anche se in questa occasione manca la totale epicità dello stacco "celestiale" a metà canzone. La lunga esecuzione quasi campestre di "E-Street Shuffle" è uno dei momenti più divertenti e comici del primo cd che si chiude con una versione elettrizzante e impazzita di una canzone sottovalutata come "It's Hard To Be A Saint In The City" e con la solita immortale "Backstreets", perfetta sintesi di liricità in musica.

Il secondo cd si apre invece con la torrenziale "Kitty's Back", una canzone fiume dall'anima jazzeggiante e dalla ritmica indiavolata; "Jungleland" e il suo immancabile assolo di sax (il migliore utilizzo del sax in ambito rock che io conosca, assieme a Fun House degli Stooges e Idiots Rule dei Jane's Addiction) fanno da preludio al rock'n'roll classicismo di Rosalita e a una esecuzione efficacissima di "Sandy"; il "Detroit Medley" è il tipico omaggio springsteeniano alle radici del rock'n'roll, come sempre tirato al massimo, mentre l'altra cover, la straripante "Quarter To Three", è anticipata dalla esecuzione minimalista di "For You", da brividi come quella iniziale di "Thunder Road".

In definitiva questo è probabilmente il più bel live ufficiale realizzato finora da Bruce Springsteen, anche se si spera che ne vengano realizzati altri che sono decisamente migliori (soprattutto del periodo Darkness-The River).

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