Usiva nel 2010 questo gioiello, ma le canzoni, alcune ricantate e risuonate, sono vecchie, risalendo alla seconda metà degli anni 70 quando Springsteen, vinta una delicata causa con l'ex manager, torna libero e fa ciò che può fare un musicista del suo calibro, si chiude in studio e sfoga tutto in musica: ne vengono fuori canzoni a palate e tutte bellissime. Una (piccola) parte di quelle canzoni, quelle più rock, vanno a comporre il capolavoro del 1978 Darkness on the Edge of town; la parte puù grande erano invece pezzi "ballabili", intreccio di pop (quello americano alla The Beach Booys), soul e rhythm n' blues che con il rock del disco che Springsteen stava per pubblicare non avevano nulla a che vedere: quelle canzoni vengono tagliate ed iniziano a circolare nei tantissimi bootleg live fino alla pubblicazione "ufficiale" in questo doppio cd che finalmente rende loro giustizia.

Il primo cd parte con The racing in the street, in versione diversa da quella finita in Darkness on the Edge of town, una versione parimenti bella, country, carratterizzata dal suono del violino e dell' armonica assenti nell' "originale" di cui questo pezzo rappresenta la "demo". Someday e The Brokenhearted sono uno splendido esempio della versatilità compositiva di Springsteen, un pezzo dal forte sapore anni 60, in cui sfodera un cantato che rimanda al suo eroe Roy Orbison: bellissimo il controcanto delle voci femminili. Wrong side of the street e Rendezvous recuperano invece la tipica "pasta" rock da bar rock band della E Street Band, quella che tornerà nel successivo (rispetto a Darkness on the Edge of town) capolavoro, The River. Il secondo cd parte con la splendida Save my love, un pezzo semplice, pop, che gira intorno al suono "rullante" della batteria di Max Weinberg. Talk to me e The little things sono altri due pezzi pop americani con un forte sapore primi anni 60, poco più di 3 minuti dove domina un arrangiamento perfetto, piano, chitarra, batteria e fiati egregiamente assemblati, senza niente che risulti fuori posto, genere di perfezione che si trova spesso nelle vecchie canzoni pop americane; non a caso Dylan da alcuni anni ormai è impegnato nel "recupero" del pop americano, quello ancora più "classico", precedente agli anni 60. Breakaway è stata la prima canzone incisa per Darkness on the Edge of town, riprende lo stile alla Roy Orbison con splendidi cori femminili "sha la la" (Patti Scialfa e Soozie Tyrell) ed una bella sezione di fiati. Il capolavoro dell'abum e secondo me tra le canzoni più belle di Springsteen è però The Promise, un pezzo molto toccante che era stato escluso da Darkness on the Edge of town perchè richiamava troppo direttamente la brutta storia con il manager (Mike Appel): la canzone parla in termini molto personali ed "intimi" della promessa tradita, del patto di sangue ed artisitco che Springsteen aveva fatto trascurando, suo malgrado, gli aspetti economici e legali del "pezzo di carta" (il contratto) che gli aveva permesso di iniziare la sua avventura di musicista: musicalmente ricorda, anche se è completamente diversa, il capolavoro Thunder Road che viene anche citata nel testo. Chiudo ricordando anche due splendide, ma notissime, canzoni che compongono questo lavoro, Because the night nel primo cd e Fire nel secondo, finalmente riproposte nelle versioni studio, dopo essere state già pubblicate live in Live/1975-1985.

A chi di Springsten conosce solo il lato rock o magari quello folk, consiglio di riscoprire la sua vena pop con questo ottimo lavoro.

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