E' tempo un po' d'infanzia per me, anzi piu' che d'infanzia di preadolescenza, infatti il film che sto per recensire lo vidi per la prima volta nel 1985 su un' oscura (ma lungimirante, vista la qualita' dei prodotti che proponeva) emittente privata delle mie parti...

"West and Soda" di Bruno Bozzetto, lungometraggio animato del 1965 e' il film in questione e voglio rivendicare subito una cosa, mi e' difficilissimo essere obiettivo visto il valore affettivo che ha per me quest' opera, ma provero' comunque a metterci del distacco.

Parodia del genere western il piccolo capolavoro del geniale cartoonist nostrano racconta la storia di Clementina delicata antesignana di tutte le varie signore del West alle prese con il cattivo di turno che si chiama appunto Cattivissimo che e' deciso a strapparle il fertile podere per meri scopi di lucro, in aiuto dell'affascinante Cow-Girl arrivera' il tenebroso Johnny, che in vari scontri contro il Cattivissimo e i suoi sgherri (Ursus e Smilzo) portera' il lieto fine.

Questo film meriterebbe una visione solo per il fatto che fu il primo lungometraggio a cartoni animati (dura 85 minuti) realizzato da una produzione totalmente italiana dopo ben 16 anni da quel "La Rosa di Bagdad" di Anton Gino Domeneghini vera pietra miliare nel mondo del disegno animato italiano, ma non solo per motivi documentaristici consiglio di perderci un po' di tempo...

La cosa che salta piu' all'occhio e' l'assoluta semplicita' quasi minimale del disegno che per ammissione dello stesso Bozzetto allora in confronto ad altre produzioni straniere poteva sembrare veramente "povera" ma con il passare degli anni ha assunto contorni quasi avanguardistici e fa molto piacere ritrovare in opere molto recenti citazioni (piu' o meno velate) del bellissimo tratto del Bruno nazionale. Se vogliamo trovare un punto debole forse e' lo script che risente del fatto di essere opera prima e probabilmente il disegnatore milanese (coadiuvato del co-sceneggiatore Attilio Giovannini) non aveva ancora ben presenti i tempi del lungometraggio percio' la storia appare fin troppo lineare senza troppi colpi di scena infarcita di un umorismo che ai nostri tempi sembra fin troppo bonario.

Certo non mancano momenti molto divertenti ma sono quelli di pura parodia (visuale soprattutto), piu' che quelli di attualita' a spiccare nell' insieme, creando momenti di divertimento talmente delicato da sembrare quasi ingenuo ma io l'apprezzo anche per questo. Bellissima la colonna sonora tipicamente "Spaghetti Western", ascoltare per credere...

Vorrei citare a conclusione Claudio Colombo: "In bilico tra Jacovitti e Buster Keaton, sulle ali di un disegno che, come osserva Bozzetto,visto oggi e' modernissimo (...). Semplicita' a parte,alcuni effetti speciali per esempio quelli del temporale e della bagarre al buio nel saloon sono opere d'arte."

Il bambino dentro me non puo' che essere d'accordo! (e anche l'adulto...)

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