Secondo racconto tratto dalla raccolta "Stagioni diverse", "Un ragazzo sveglio (L'estate della corruzione)", secondo film: "Apt pupil" ("L'allievo").
Todd Bowden (Brad Renfro) è un normalissimo ragazzo di periferia, che incuriosito dagli studi scolastici sulla storia del nazismo e la guerra fredda, riesce un po' casualmente e poi con numerose ricerche e pedinamenti, a riconoscere in Arthur Denker (Ian McKellen), un vecchietto di origine tedesca che abita nel suo quartiere, il criminale di guerra Kurt Dussander, che sotto falsa identità viveva lì pur essendo ancora ricercato dai servizi segreti israeliani per gli orrori commessi nei campi di concentramento.
Il ragazzo approfittando della situazione, minacciandolo di denuncia, riesce inzialmente a convincerlo di raccontargli qualcosa di quello che succedeva realmente nei lager, convinto che a scuola i professori tenevano nascosti troppi particolari, specie di quelli più "interessanti".
Però non aveva fatto i conti con cosa sarebbe potuto succedere e cosa avrebbe potuto innescare in un ex-SS il riportare a galla certi orrori. Dalla mente del vecchio vengono infatti ripescate da Todd, con le sue insistenti domande, le cose più aberranti, di fronte alle quali il ragazzo non mancherà di avere paura a causa dei brevi scatti di follia che riesce a provocargli. Tra i due si instaura nel tempo una morbosa e perversa amicizia, nonchè una sorta di complicità, che genererà strani sentimenti legati all'odio e alla xenofobia.
Anche Todd si rivela per quello che è, e la sua vera natura purtroppo troverà appoggio nella personalità dell'ex ufficale nazista ma non in quella del tranquillo signore anziano, rivelandosi alla fine deleterio per entrambi.
Arrivati a questo punto il film procede tra dettagli mancanti e un pò hollywoodianismo, mentre il libro prende una piega più horror, in cui Todd piuttosto che uscire con le ragazze e fare sport come tutti gli altri suoi coetanei, diventa un serial killer di barboni compiendo delle vere e proprie spedizioni punitive. Questa parte non è stata riportata in film per ovvie ragioni legate alla lunghezza della storia e alla sceneggiatura.
Entrambe le rappresentazioni culminano con un finale a sorpresa, troppo maltrattato nella rappresentazione cinematografica, in cui Todd e Dussander uccidono un barbone in casa di quest'ultimo lasciandolo morto in cantina e durante la colluttazione Dussander viene colto da un malore. Ricoverato in ospedale, la fatalità gli gioca un brutto (ma meritato) scherzo, mentre Todd presumibilmente potrà tornare ad una vita "normale".

Singer dimostra come già accaduto in passato di saperci fare e mette su un buon thriller, che per tutto lo spettacolo risulta fortemente significativo, rovinato però, come già ho detto, dalla fretta e il semplicismo dell'epilogo.
Notevole come lo spettatore si trova di fronte ad un mancato coinvolgimento emotivo: si riesce solo a seguire l'asse portante del racconto, in quanto sia la figura di Todd che quella di Dussander sono deprecabili e non consentono di intercalarsi nella storia se non come puro spettatore. Il film può considerarsi riuscito seppure con diverse pecche, tra cui forse quella di affidare la sceneggiatura ad un esordiente.
Non un capolavoro, ma sicuramente interessante, soprattutto per il soggetto e il particolare modo in cui il ragazzo perde la sua innocenza, che per fortuna non è una cosa così comune.

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