Charles Hardin Holley... (September, 7 1936 - February, 3 1959)
C'erano solo tre posti disponibili sull'aereo. Il chitarrista Tommy Allsup entrò nella sala del Surf Ballroom a Clear lake (Iowa) e disse al giovane Ritchie Valens che l'ultimo posto disponibile se lo sarebbero giocato loro due, tirò in aria un quarto di dollaro e Valens vinse. Il piccolo aeroplano prese il volo alle 12.55 A.M. di una notte buia e tempestosa finendo la sua corsa tragicamente solo dopo 8 miglia. Tutti i quattro passeggeri persero la vita il pilota, J.P. "The Big Bopper" Richardson, Ritchie Valens e Buddy Holly... il più influente artista americano sulla generazione di giovani inglesi che si apprestavano ad invadere musicalmente gli Usa.
Il suo era un rock n'roll ibrido, poco assimilabile a quello delle altre superstars del periodo, fatto di splendide e raffinate linee melodiche, arrangiamenti e suoni curati, elaborate costruzioni vocali prese direttamente dai migliori gruppi vocali del periodo e riadattati alla sua voce acuta e sbilenca, con quel tipico tremolo che solo Elvis era riuscito ad elevare ad un livello superiore; riflettendo appieno le sue origini nel duo studentesco Buddy and Bob che rivisitava arie e classici bluegrass come duetto armonico vocale. Splendido il lavoro dei suoi Crickets nel supportarlo e nell'esaltare le linee che riusciva a disegnare con la sua fidata Fender Stratocaster, tanto che i riferimenti a gruppi che lui non avrebbe mai conosciuto, sono infiniti, per cui i Beatles (nome che Stu Sutcliffe e John Lennon scelsero per "omaggiare" i suoi Crickets), Hollies, Kinks devono moltissimo a Holly; si ascoltino "That'll Be The Day", "Words Of Love" e "Crying, Waiting, Hoping" per i primi, il pop sofisticato di "Listen To Me" per i secondi o le costruzioni armoniche di voci e chitarre di "It's So Easy" per il gruppo dei fratelli Davies. Anche i Beach Boys hanno più di una parentela con Holly, dal proto-surf di "Oh Boy" alla sinuosa melodia da spiaggia di "Send Me Lovin'" e "It's Too Late". Il sunshine-pop affonda le proprie radici in brani come "Everyday" mentre quello più easy trova la proprie origini in "It Doesn't Matter Anymore". Nemmeno Jagger e Richards sono immuni dal suo fascino ed agli inizi della carriera "trattano", magicamente, "Not Fade Away", caricandola di quella forza sensuale che solo loro avevano, confermando l'ampio spettro artistico del songwriting dell'artista texano. Classici come "Peggy Sue", "Rock Me My Baby". "Rave On" o "Early In The Morning" infine, sono i suoi splendidi regali per la codifica del genere rock n'roll.
Lui, come detto, non vedrà mai lo splendido decennio dei 60, ma la sua influenza sarà molto più forte di quanto la storia gliene rese atto...
"e voglio solamente dire che quando avevo sedici o diciassette anni andai ad un concerto di Buddy Holly al Duluth National Guard Armory ed ero ad un paio di passi da lui... e lui MI GUARDO'. Io ho avuto una specie di sensazione, che lui fosse... non so come o perché, ma io so che lui è stato con noi durante tutta la realizzazione di questo disco, in qualche modo"
Parole pronunciate da Bob Dylan durante il ringraziamento per il Grammy vinto nel 1998 con l'album "Time Out Of Mind"
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