Come creare la canzone Pop perfetta

Chi ama il "Pop", quello bianco poco (o per niente) contaminato dal blues e talvolta definito "musica leggera" (leggera?), non può che apprezzare Burt Bacharach.
A mio parere neppure la stratosferica produzione dei Beatles o la magnifica performance creata in "Pet Sounds" da Brian Wilson (che peraltro considerava Bacharach il suo compositore preferito) riescono a toccare le vette di raffinatezza armonica di questo autore.
Nelle sue composizioni tutto scorre via come se fosse un semplice giro di Do. Ma se si presta attenzione al flusso armonico dei brani, ci si accorge che la semplicità nasconde una trama assai sofisticata.
In effetti l'arte di Bacharach è complessa, colta, piena di modulazioni e cambi di ritmo; per apprezzarlo a fondo occorre essere un po' avvezzi all'armonia musicale e aver masticato qualcosa che vada oltre la pentatonica o i "Power Chords".
Infatti la critica musicale rock, spesso incredibilmente snob e conservatrice ancorché abituata ad una generazione di musicisti poco acculturati, ci ha messo un po' prima di riconoscergli lo status artistico che merita.
Oltre a Brian Wilson, gente come Elvis Costello, Noel Gallagher, Frank Zappa (ebbene si!), Donald Fagen, Aretha Franklin, Wes Montgomery, senza contare gruppi come Love, White Stripes, Yo La Tengo e REM. hanno espresso la propria ammirazione per questo compositore che ha saputo elevare la "Popular Music"al rango più alto, arricchendola mirabilmente di elementi "colti", tipici di autori come Gershwin o Berlin.
 
Del resto la sua formazione musicale è notevole.
Ad anni dedicati agli studi di teoria e composizione Bacharach alternò anni di gavetta e di esperienze formidabili, come ad esempio le notti nei locali della 52st. di New York, dove, minorenne ma opportunamente provvisto di documenti falsi, assorbiva le ardite e inconsuete armonie Bebop di Parker e Gillespie.
Tra l'altro assieme al classicismo di compositori come Debussy e Satie (diverse cadenze malinconiche di Bacharach richiamano questo autore), apprezzava anche sperimentatori come Cage e Stockhausen.

Un artista moderno ed eclettico che è riuscito a far coesistere con maestria elementi musicali diversi fra loro : dall'Impressionismo Francese al Pop, dal Jazz al Soul, dalla Bossanova al Beat e - anche se molto marginalmente - al Rock

L'avventura di Bacharach come compositore inizia nel 1956 al Brill Building di Manhattan. Un "laboratorio" dove letteralmente si "confezionavano" canzoni (di successo) a richiesta. Il fatto che questi brani avessero anche un certo spessore qualitativo, riuscendo così a soddisfare esigenze commerciali ed artistiche, non deve affatto sorprendere visto che  fra "gli impiegati", oltre a Bacharach, c'erano tra gli altri : Goffin & King, Leiber & Stoller, Phil Spector, Neil Sedaka.
Da lì in avanti Bacharach intraprenderà la carriera solista. E sarà una marcia trionfale costellata da Dischi d'oro, Oscar e Grammy. Insieme al fidato "paroliere" Hal David - davvero unico nel vestire le melodie con testi agrodolci, mai banali - crea una serie impressionante di classici degni dei migliori brani di Tin Pan Alley.

Dalle produzioni iniziali presenti nel primo CD come: "Magic Moments" del 1958 affidata alla calda voce di Perry Como (primo disco d'oro) o "Baby It's You"cantata dalle Shirelles e in seguito rinvigorita dai Beatles per il loro primo album "Please Please Me", si passa a splendide gemme dei primi anni '60 come "Don't Make Me Over" interpretata da quella che sarà la sua cantante preferita Dionne Warwick e "Anyone Who Had A Heart" una geniale melodia che fluttua con naturalezza fra i 5/4 ai 4/4 fino ad approdare ai 7/8.

L'incredibile ascesa di quegli anni continua nel secondo CD con "Walk On By"e con la delicata "What The World Needs Now In Love", oppure con "My Little Red Book " affidata da Bacharach ai Manfred Mann e subito oggetto di un'originale rivisitazione "garage- punk" (pare non gradita dall'autore perché armonicamente scorretta) da parte di Arthur Lee con i Love.
Non può naturalmente mancare un gioiello come "I Say A Little Prayer" sempre cantata dalla Warwick, ma resa famosa dalla travolgente interpretazione in chiave R'n'B di Aretha Franklin.

Il terzo CD contiene successi planetari pluripremiati quali: "Raindrops Keep Fallin' On My Head", "I'll Never Fall In Love Again", "(They Long To Be) Close To You" e, quello che a mio parere è il brano più bello scritto da Bacharach, ossia "This Guy's In Love With You" affidato alla voce ed alla tromba di Herb Alpert.
La selezione esplora anche le ultime incisioni come "That's What Friends Are For" anch'essa Grammy nel 1986, cantata fra gli altri anche da Stevie Wonder ed Elton John o ancora "God Give Me Strength" composta assieme ad Elvis Costello per il loro album "Painted For Memory" del 1998.

Difficile citare tutti i brani meritevoli fra i 75 proposti da questo box set di 3 CD della Rhino Records che ripercorre integralmente la produzione di Bacharach dagli esordi fino al 1998.
Un oggetto davvero pregevole, sia nelle accurate ed esaustive didascalie che nella raffinata ed elegante veste grafica, in perfetta linea con la filosofia di questa famosa etichetta di Los Angeles

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