Cos’è l’indie italiano? Un genere musicale dove i suoi esponenti fanno a gara per avere il nome peggiore (Dente, I Cani, giusto per citarne un paio), un ritrovo per nostalgici, una sorta di contest per decretare chi è il più vecchio giovane della scena (barbe, occhiali anni ’70, abbigliamento da professori liceali vecchia scuola e chi più ne ha più ne metta)?!

Una domanda alla quale non darò mai una risposta probabilmente, ma poco importa: qui ci sono miriadi di band che sembrano essere pazze per questo tipo di cose. Non ultimi i Cabrera, giovanissimi (fuori) e un tantino datati (dentro) che in questo EP intitolato “Nessun rimorso” provano a dire la loro. Come?! Con un sound che tutto sommato riesce persino a piacermi, rumoroso e verace in alcuni tratti, più melodico e sdolcinato in altri. Il giusto mix diciamo, perché se da una parte viene fuori il loro lato più “trasgressivo”, dall’altra eccoli tornare all’ovile, con un rock innocuo che sicuramente farà breccia nei cuori delle indie rockers più mielose.

Registrazione che per ovvi motivi funge a mo’ di presa diretta (non è di certo un male, anzi, in altri contesti – vedi nell’hardcore ad esempio – è una sorta di must) e via, con cinque brani che a mio modo di vedere hanno un sapore ancora insipido e che mostrano ancora quelle macchie tipiche di chi è all’esordio. In tutto questo ecco poi il punto focale sul quale non sono ancor oggi riuscito a esprimermi: la voce e i testi. La prima urlata e sgraziata come poche riesce sì a tener alto il livello di attenzione dell’ascoltatore, salvo poi farsi detestare dopo due/tre brani, talmente arriva al cervello (sarà l’età, che ci volete fare). Sui testi sinceramente non sono uno scrittore professionista, non sono un professore e quindi mi limito semplicemente a dire che non riesco a interpretarli (parliamo pure di ignoranza, ci sta) e se poi mi piazzate titoli come “Lasciate che i cervi mangino i resti”, “Fantasmi nel frigorifero” e “La differenza tra una foca e una sirena” di sicuro non mi venite incontro. In conclusione che dire, i Cabrera ci credono e forse diventeranno pure delle star della scena indie nazionale, ma personalmente questo “Nessun rimorso” non l’ho proprio capito e spero di essere il solo, altrimenti sono guai. Parlare di post-rock e post-hardcore (?!?!) nella bio è forse un po’ azzardato, in quanto dei suddetti generi qui c’è ben poco, forse sarebbe molto più semplice parlare semplicemente di rock, fondamentalmente nasce tutto da lì no?!

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