Mentre gli uomini esercitano i loro marci poteri

Moto e vespe passano coi semafori rossi

E perdono i verdi

Siamo dei cafoni

Sará che non faremo altro che confermare

l´incompetenza dell´america cattolica

che ha sempre bisogno di ridicoli tiranni?

Sará, sará che sará,che sará, che sará

E Mentre gli uomini esercitano i loro marci poteri

indios, preti, froci, negri e donne

e adolescenti fanno il carnavale

Vorrei voler cantare intonato come Ellis

stare in silenzio di fronte al suo transe

in estase

essere indecente

ma il tutto é molto malvagio

Oppure ogni paisano e capataz

con la sua stupiditá, fará sgorgar sangue

troppo

nei pantanais, nelle cittá, e caatingas

nei Gerais?

Sará che appena gli hermetismi pascoali

i toni, i mille toni, suoi suoni e i suoi doni geniali

ci salveranno, ci salveranno da questo buio?

E null´altro?

Mentre...

uccidere di fame, di rabbia, e di sete

sono spesso gesti naturali*.

Poderes Podres (1984)

Siamo a un anno dalla caduta del regime militare, instaurato in Brasile nel 1964.

Caetano puó permettersi un testo esplicito, privo di quelle geniali accortezze del cantautorato brasiliano, necessarie a non rendere troppo evidenti i messaggi politici.

Poderes podres non é una foto che cattura un attimo storico, ma un immanente ritratto del gigante sudamericano, il cui testo é cosí pungente che dispensa commenti.

Ritrovarsi ad ascoltare questa canzone, con la grave situazione politica che il paese sta passando, ha un suo effetto dirompente.

La democrazia rappresentativa con la quale dovremmo convivere per molto tempo ancora, non si sforza neanche piú di nascondere i suoi intrighi, é prassi sistemica.

Molti brasiliani che non ci credono piú, e che non credono neppure che l´arte possa salvarci (Caetano chiama in causa Hermeto Pascoal, Elis Regina e Chico Buarque), reclamano dolcemente il ritorno di una dittatura militare, capace di far piazza pulita della corruzione e di tutte le nefandezze dell subdola democrazia.

Il complesso mediatico che sostiene il progetto brasile dell´elite dominante é riuscito a dividere il paese in due fazioni che possiamo definire come sinistra (a favore di Lula) e destra (contro Lula). Il quarto potere há un forza devastante, il terreno di teste vuote é molto piú fertile che quello Italiano, dividire per governare, pane e circo... retorica.

Il Brasile é per sua natura un paese conservatore.

uno degli ultimi ad abolire la schiavitú

uno degli ultimi a costruire universitá

la piú alta concentrazione di capitale nelle mani di poche famiglie

La triste reltá si mostra cruda e distrugge senza pietá quell´immagine speranzosa che mi ero costruito nel periodo Lula. Ci hanno provato e sono stati messi fuori gioco dalla stesse armi di giustizia affilate dal loro governo contro l´impunitá del sistema politico.

Brasile il paese del futuro...

Ma il futuro é nero.

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