Ho sempre adorato quei film d'azione di serie b pieni di stuntman. Trovo il mestiere dello stuntman relativamente ingrato ma al contempo molto interessante.
Lo stunt sta al posto di un altro attore, al quale regala la capacità ovviamente illusoria di saper fare le stesse cose spettacolari, incredibili, stupefacenti, come cadere dal terzo piano rimanendo illesi o cose del genere. In più esso è una controfigura, un doppio, è l'originale solo in una dimensione altra, virtuale ed eccezionale, e il suo compito diverrebbe presocchè inutile nei casi in cui un copione non prevedesse alcune cose che l'attore, quello "vero", non è disposto a fare.
Forse è per questo motivo che "Underachievers Please Try Harder" dei Camera Obscura mi piace così tanto. E se esiste un copione pop, state certi che i Camera Obscura lo reciteranno alla perfezione.
Come controfigure però, giacchè sin dalle prime battute qualcosa rischia di suonare come già sentito e masticato. In effetti la formula del sestetto scozzese non appare nuova soprattutto quando si produce in capriole zuccherine che guardano ai 60' ("Number One Son") o quando il ritmo lascia spazio all' "fraternalismo intimista" (ebbene sì, loro ci sono riusciti!) di "A Sisters Social Agony" che inizia con parole di sorella microfonate: "You bruise like a cherry my darling sweet girl...".
Ho paura che, alla lunga, a procurarsi lividi facendo le acrobazie come controfigure dei Belle & Sebastian non saranno solo sorelle col cuore spezzato...
Quattro stelle, una per ogni mese di ascolto ininterrotto e continuativo che ho fatto del disco. Meno undici però, come i mesi che sono passati dall'ultimo ascolto di questo lavoro, seguito da una crisi iperglicemica acuta.
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