Sto facendo un viaggio, lungo stancante, immenso, forse interminabile. Sto scoprendo piano piano il Metal, in tutte le sue espressioni, in tutte le sue creazioni, in tutto il suo splendore.
Questo viaggio è incominciato dal Metal Classico, quello più stagionato, quando ancora i soldi non erano l'apice della carriera di un'artista, ma quello che gli interessava era trasmettere emozioni, stati d'animo e immedesimarsi nelle persone normali del ceto basso/medio, perchè è lì da dove provengono i musicisti, da, dagli angusti passaggi delle periferie cittadine.
Iron Maiden, Judas Priest, Black Sabbath ,AC/DC e Metallica, gli artisti vecchio stampo diciamo.
Ma il mondo è cambiato, i problemi reali sono raddoppiati e gli artisti diminuiti, solo alcuni si riescono a salvare in un mondo nel quale se il tuo disco non vende sei considerato uno "sfigato" e vieni cacciato dalla tua casa discografica.
Bne, tra questi gruppi che sono difficilmente riusciti ad emergere ci sono band che suonano diversi generi, con musicisti completamente diversi per stili e comportamenti.
La prima tappa del viaggio è quindi stata il Death Metal, dei gruppi tutti brutti cattivi sanguinosi e violenti... sì proprio quello mi ha attirato per primo e ho capito che non era assolutamente come lo dipingevano, anzi era stupendo. E' incredibile come la maggior parte della gente non conosca questi generi di nicchia solamente pensando attraverso preconcetti sbagliati che gli affidano la televisione e le radio.
Quindi ho esplorato il black, che mi ha dato diverse soddisfazioni, ma non mi ha appagato appieno, forse perchè, a mio modo di veder, molti gruppi pensano più all'abbigliamento e al loro comportamento più che alla musica, mentre è quella la chiave che apre i cuori della gente comune che ascolta fottuta musica!
Ma è il doom il genere che più mi ha colpito! Ritmi lenti,sincopati, suoni da funerale, atmosfere cupe, tenebrose e salubri, ma allo stesso tempo che ispirano fiducia, protezione e che permettono al cervello di riflettere.
Dopo essere passato dal Funeral ho finalmente scoperto questi Candlemass (e qui inizia la vera recensione, spero di non avervi annoiato fino a qui, nel caso prendetevi una bella tazza di caffè che vi terrà attenti fino al termine).
Sinceramente, non sapevo neanche chi fossero, ma cazzeggiando su YouTube, ho trovato una bellissima cover dei Venom di Countess Bathory (tanto per ritornare al discorso del black metal). Senza neanche terminare la canzone ho aperto internet e mi sono fiondato su Wikipedia per informarmi su questo gruppo... in due giorni ho comprato il loro cd!
Epicus Doomicus Metallicus
Sì proprio un disco epico, per il doom in sé ma soprattutto per il metal in generale.
Uno dei primi mattoni che hanno fondato un genere come il doom, di cui i primi capostipiti sono stati i Black Sabbath e i loro degni eredi mi pare siano questo combo svedese.
Il cd è formato da quello originale del '86 e un cd bonus con un live del 1998, con il nuovo cantante Messiah Marcolin.
In questo periodo il cantante della band era un turnista, tale Johan Langqvist, un grandissimo cantante, forse migliore del successore.
Il disco inizia con un marchio di fabbrica dei Candlemass, Solitude, song cupa e opprimente che ha una vena di libertà tra le proprie note. Si prosegue con Demon's Gate, Crystal Ball e Black Stone Wielder, belle canzoni da riff imponenti e solenni che danno un tratto di epicità al lavoro, con lo sfondo del clean di Johan.
Qui si arriva alle gemme del disco: Under The Oak e A Sorcerer's Pledge, che da sole valgono il prezzo del disco e lo valutano come uno dei migliori nel loro campo.
Il live, d'altro canto non ha un grande suono, visto che è stato registrato in malo modo, spesso si sentono le casse che friggono, ma quello che conta sono le emozioni che sanno dare nelle performance dal vivo.
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