Los Angeles. Il ruggito dell'orso sconvolge il blues!

Il 1967 fu l'anno in cui il cantante Bob Hite, soprannominato "The Bear", formò insieme al chitarrista Alan "Blind Owl" Wilson una delle più grandi ed importanti blues band della storia: i Canned Heat.

Come sarebbe a dire "Chi sono i Canned Heat?"!
"Future Blues"... "On The Road Again"... "Livin' The Blues"... non vi ricordano niente?

Era il 1969 quando "The Bear" e "Blind Owl" insieme al bassista Larry "Mole" Taylor, il chitarrista Henry "Sunflower" Vestine ed il batterista Adolfo "Fito" de la Parra (sostituto di Frank Cook) incisero il loro secondo disco ed anche il loro primo capolavoro.

"Boogie With Canned Heat" è blues puro all 100 %: contrariamente a come spesso accade nei gruppi anni '60, i cinque bluesmen non si sono lasciati influenzare dalla psichedelia (almeno in modo rilevante), ma hanno rigorosamente seguito le orme dei vecchi miti come John Lee Hooker o Muddy Waters.

"Evil Woman" (primo brano del disco) è la presentazione del gruppo al pubblico americano: la voce potente di Hite, accompagnata dall'armonica e da un crescendo ritmico di chitarre e batteria, sono gli ingrendienti giusti per un ottimo album all'insegna del blues. Storica "Amphetamine Anne", forse l'unica goccia psichedelica in tutta l'opera. "My Crime", "Fried Hockey Boogie", "Marie Laveau" e "An Owl Song" sono pagine di storia del rock, ma il pezzo forte rimane indubbiamente "On The Road Again": oltre ad essere il successo maggiore del gruppo, è anche la più intensa interpretazione di Hite, il quale DOMINA la propria voce in modo tale da confonderla con l'armonica e, di conseguenza, renderla un vero e proprio strumento.

"Livin' The Blues", "Hallelujah", "Future Blues" e tutti gli albums fino al 1970 sono comunque validi esemplari di rock blues, ma "Boogie" rimarrà sempre il loro disco più rappresentativo ed originale.

I Canned Heat, come molti altri gruppi, sono stati dimenticati e riscoperti solamente dopo quasi quarant'anni. Perciò vi consiglio di non limitarvi solamente all'ascolto dei grandi come John Mayall oppure Eric Clapton ma, qualora non l'abbiate già fatto, di estendere i propri interessi anche verso alcune pagine sia di storia del blues che del rock in generale, che risultano oggi poco note alla maggioranza degli intenditori di musica.

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