Se per "Historical Figures And Ancient Heads" i Canned Heat si sono messi nelle mani di Joel Scott Hill, per questo "The New Age" la "non-band" (o "non-più-band") californiana sceglie per mestierante tale James Shane, e ad egli s'affida anche per voci e songwriting. Di suo il collettivo mette in campo, oltre all'inossidabile The Bear, un Girasole Vestine costantemente in line up ed una carta a sorpresa: l'autorato di Richard J. Hite, fratello dell'Orso, mai veramente un membro della band, ma sempre e comunque uno della famigghia. Uno, insomma, di quei tipici elementi satellite, che girano intorno al tuo combo e che poi, per il bene che fanno e che gli vuoi, finisci per accreditare in studio, poi in concerto, quindi sulle scrivanie al momento di mettere le idee nero su bianco ed infine, quasi senza che ci s'accorga di nulla, anche dentro alla line up effettiva.
Sei pezzi su nove sono originali, zero il numero dei brani composti dai membri "veri" della band, ed in quei sei vi è l'equa spartizione tra fratello Hite e James Shane. Sebbene quasi tutto materiale originale, dunque, ancora una volta manca il paramentro dell'approccio al songwriting di una band a mio parere troppo grande per non averci mai veramente provato di proprio pugno, soprattutto se usa il blues per, alla fine, per arrivare alle orecchie dei giovani del loro tempo, amanti non solo del blues, ma soprattutto di hard rock, root e psichedelia. E bisognosi di nuovi idoli.
"The New Age" si presenta come un disco compatto, divertente, con pezzi più che dignitosi. Richard Hite fa cantare suo fratello, e si dimostra un buon autore di rock coi fiori in "Keep It Clean" e nel boogie "Rock & Roll Music", mentre mesce con sapienza country e blues in "Don't Deceive Me". Di suo James Shane giochicchia con la funny "Harley Davidson Blues", suona piano e organo nel gospel "Lookin' For My Rainbow" e si scatena nella conclusiva "So Long Wrong", un quasi funky rock da prendere con le pinze. La sua voce è superiore, più carnosa, di quella di Scott Hill, il ché rende il tutto meno nostalgico di Gufo Cieco Wilson pace all'anima sua, e fornisce più linfa vitale piuttosto che rimpianti. Si mantiene poi rigorosamente nei ranghi per, nel brano gospel, far esplodere Clara Ward, alla cui memoria il disco è dedicato, ed il suo coro. Volendo mettere di canto i reperti storici "Election Blues", uno di quegli stanchissimi pezzi al pianoforte, e "You Can Run, But You Sure Can't Hide", che qui diventa una specie di walzerino per basso tuba e chitarre che fanno un-due-tre un-due-tre, la menzione va alla già citata "So Long Wrong", che con un arrangiamento più corroborato m'avrebbe senz'altro frantumato il cervello, ed in cui Shane e Girasole tirano fuori due begli assoloni. Riconoscimento anche alla spettacolare "Framed", griffata Lieber & Stoller, un blues rock con dei vuoti temporali molto diluiti tra un riff e l'altro, troppo diluiti forse, ed è proprio questo il bello. In quegli interminabili silenzi, l'Orso fa quel che vuole, anche recitare magari beccando un paio di note ogni tanto... Il tutto mi fa pensare a quando si diceva, decenni orsono, che il rap nasceva dal blues. E ricordo persino che io non riuscivo ad immaginarmela, sta cosa qua.
Un disco tutt'altro che imperdibile, questo "The New Age", come ve ne saranno molti altri nella storia dei Canned Heat a seguito della "Hippie Ending" del Gufo Cieco, ma dignitoso, compatto, e che se ve lo ritrovate dimenticato in qualche remoto angolo del mondo varrà tutti i centesimi dei tre euro e ventinove che vi ci vorranno per averlo.
Uno di quei dischi della tipica band che, vedendosi sfilar via il successo ed il momento magico, piuttosto che reinventarsi o sciogliersi, piuttosto che morire per rinascere, preferisce invecchiare. Forse perché le carte da giocare, alla fin fine, erano in poche o forse perché il blues è un mondo troppo vasto e labirintico per non perdervisi, per trovare l'uscita una volta che c'hai messo piede. O forse perché l'unica cosa che interessava ai Canned Heat (chiunque essi fossero) era il boogie, era il blues. E d'altronde, a furia di pretendere che non ci si scordasse del boogie, come avrebbero potuto abbandonarlo proprio loro?

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