Nella mia precedente porcata sui Carcass qualcuno di voi, in sede di commento, ha scritto "Tra poco saremo il primo sito al mondo a proporre recensioni di TUTTE le opere necrogrind degne di nota. Yeh". (Cit. Algol). Uno stimolo in più per proseguire il mio percorso demoniaco.

Tocca ai Cannibal Corpse ed al loro omonimo esordio su cassetta; vomitato nei primi mesi del 1989 con una registrazione che definire schifosa, in quanto a qualità uditiva, è riduttivo. Gli inventori del Brutal Death incidono cinque brani, tutti ripresi e riregistrati nell'esordio discografico dell'anno seguente.

La violenza grottesca dei testi, la totale ripugnanza del loro suono colpisce da subito con cinica barbaria. C'è poco da star tranquilli con brani che parlano di "Un teschio pieno di vermi", di "Pezzi sanguinanti" di "Resti sparsi, cervelli spappolati".

Il vocalist Chris è un amante del cinema splatter e della letteratura gore; a tal proposito dichiara "Mi interessa capire cosa spinge i serial killers ad uccidere e che cosa trovano di così appagante nel farlo". Contento tu...

La sua voce è per una volta comprensibile; molto lontano dall'orribile growl che adotterà con l'esordio sulla lunga distanza dei Cannibal: un grugnito modulato impossibile da comprendere.

"A Skull Full of Maggots" è una mazzata che ti apre il cranio: un sound cimiteriale da incubo, con annessi zombie putrescenti che fuoriescono dalla gelida terra. Seguono gli altri brani dove regna un livello cacofonico così estremo come non ho mai più udito in nessun altro demo...GRINDGOREAPHOBIA...

Per la gioia di amanti del genere, grandi e piccini.

Ad Maiora.

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