Philippe Zdar e Hubert Blanc (aka Bombass), al secolo Cassius, sono due tra i più validi esponenti del cosiddetto "French Touch", filone tutto europeo inaugurato dai maestri Daft Punk, pionieri indiscussi di quell'inconfondibile ed influente stile transalpino fatto di minimalismo, ritmiche cool e richiami al recente passato musicale degli anni '70 e '80, che ben presto avrebbe generato cloni ed imitatori in ogni parte del globo. Piacevolmente sorpresi dall'enorme successo dell'esplosiva Radio Edit del singolo "Cassius 1999", Zdar e Bombass pubblicano l'attesissimo "1999", loro album d'esordio, nell'anno omonimo, lasciando tutti di stucco. In molte delle 15 tracce (16, se si conta l'inserimento del singolo nella già citata Radio Edit), il duo francese si allontana, infatti, dalle martellanti sonorità del primo brano estratto dal disco, prediligendo atmosfere più morbide e vicine all'Electro, al Funk ed alla musica Black dei 70's, con rare e piacevoli eccezioni.

L'iniziale Album Version di "Cassius 1999" è una perfetta esemplificazione delle intenzioni del gruppo: abbandono del cut & paste frenetico per un sound più calmo e dilatato, quasi da sottofondo. La successiva "Feeling For You" riprende ottimamente la storica "All This Love That I'm Givin" di Gwen McCrae, trasformata per l'occasione in un'irresistibile "House-Anthem" da pista da ballo, mentre la bellissima "Crazy Legs" fa splendidamente il verso all'Afrika Bambaataa di "Planet Rock" e "Looking For The Perfect Beat". "La Mouche" è raffinata e in puro stile "French" fin dal bizzarro titolo, e lascia subito spazio ai due minuti dell'interludio "Chase" (Electro-Funk da sottofondo!) ed alla magnifica "Foxxy", sensazionale tributo al cult-movie "Foxy Brown", di cui campiona il famosissimo tema composto dall'icona della Blaxploitation Willie Hutch. Da standing ovation. L'allegra "Planetz" e le ipnotiche "Hey Babe" e "Mister Eveready" rivendicano ancora la grande passione di Zdar e Bombass per i 4/4 della Doppia H più famosa del pianeta e il coinvolgente giro di basso di "Nulife" ci introduce a 6 spettacolari minuti di Soulful-House. Dopo un sospeso inteludio ecco affiorare il beatbox della straniante e quasi Trance "Somebody", seguita da "Club Soixante Quinze" e "Supacrush", ideali sottofondi da drink in un lounge-bar affollato e supertrendy. Il conclusivo skit "Invisible" funge da Outro e chiude un lavoro maturo e sopra le righe, non prima dell'acclamata Bonus Track, la Video Version di "Cassius 1999".

Nonostante tutto, "1999", pur risultando ben accetto da critica e riviste specializzate, non ottiene il successo sperato e confina i Cassius nell'anonimato, fino alla pubblicazione, nel 2002, dell'ottimo "Au Reve", assolutamente di pari livello. Un buon motivo, insomma, per recuperare la loro sottovalutata discografia, partendo proprio dal sopracitato esordio, senza dubbio tra i più singolari ed originali della passata decade.

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