Commedia divertente del 1984 diretta e curata nella sceneggaitura dal duo Castellano e Pipolo.

Il quarantenne Artemio (Pozzetto) vive in una casa senza elettricità e acqua corrente sita in un minuscolo paesino di campagna. La vita genuina dell'agricoltore però finisce per stargli stretta e stufo della situazione decide di andare a cercare fortuna nella metropoli milanese. L'impatto è violentissimo ed il caos del traffico e delle luci milanesi stordiscono un po' il contadino che come aggancio iniziale si rivolge al cugino Cicerchia (Boldi) che però lo "assume" come ladro. Artemio lo manda al diavolo perchè è fondamentalmente onesto e cerca di restituire la refurtiva ottenuta al primo scippo mettendosi sulle tracce della giovane e bella malcapitata (Angela). Tra i due nascerà una simpatia e Artemio tenterà di fidanzarsi con lei, senza successo. Alla fine, esasperato e senza un soldo, sarà costretto a tornare al suo paesello e riprendere i ritmi e le frequentazioni di sempre.

L'aspetto descrittivo di Milano è affascinante. La giungla urbana è piena di insidie e ad ogni angolo la folla può essere nemica. Tra furti, vigilesse isteriche, traffico, tassisti disonesti, ospedali sovraffollati, disoccupazione, ritmo frenetico e violenza da stadio il povero Artemio finisce per trovarsi in serie difficoltà. L'alloggio che troverà, un residence costosissimo ed ultramoderno, è un paradosso, ma oggi giorno purtroppo, in alcuni casi, una soluzione abitativa così estrema è diventata realtà: monolocale minuscolo senza finestre (tanto c'è l'aria condizionata) e con mobili che si estraggono al momento dell'utilizzo. Se vogliamo il film era un po' in anticipo sui tempi, ma la vita da single in cerca di una occupazione decorosa (magari nel settore terziario, Artemio tenterà nelle assicurazioni) oggi è realtà.

Il film dà una visione grottesca della Milano anni '80, ma oggi il grottesco è pane quotidiano. Il costo estremo della vita e le strutture pubbliche poco efficenti, la scarsa umanità e la frenesia moderna sconvolgono Pozzetto negli anni '80 tanto quanto oggi logorano "l'uomo del 2000". Artemio era partito per cercare una vita nuova, una donna da sposare. Benchè innamorato di Angela si renderà conto, dopo mille sforzi, di non essere alla portata della rampante manager, il cui ritmo è furibondo e incomprensibile. La rinuncia di Artemio ed il ritorno al paesello campagnolo è un po' il simbolo descrittivo (se vogliamo la morale) della commedia: moglie e buoi dei paesi tuoi.

I personaggi del paesello sono creati ad arte e sono molto efficaci (Jimmi il fenomeno non può ovviamente mancare). Pozzetto è meraviglioso ed efficace e sforna, con la sua comicità innata, delle forme di comunicazione incredibilmente azzeccate ed espressioni lessicali tipiche della sua chiave interpretativa. Piacevole intrattenimento e risate.

Carico i commenti...  con calma