Parliamoci chiaramente: Chan Marshall non sarà una top model dalla bellezza irresistibile alla Carla Bruni, però ha fascino, è abbastanza carina ma soprattutto sa fare buona musica... ed è questo che a noi interessa.
La trentunenne di Atlanta ha una voce tinta di dispiacere, distintiva ma incantevole, capace di fare risuonare le sue armoniose melodie (talvolta strascicanti) nella parte posteriore della mente umana, trasportandola in un viaggio immaginario, sopra una nuvola, rendendoti libero. In fondo è questa la funzione dell'album, no?
È un disco il cui ascolto "non facile" lo rende innegabilmente delizioso presentando una sua rara coerenza: così ci vengano offerte quattordici ballate di una insolita bellezza nel suo genere, un insieme di gemme preziose distinte l'una dall'altra da una semplicità esemplare, che resta sempre sullo stesso filone sonoro.
La maggior parte di voi è "libera" grazie alle combinazioni voce-chitarra, voce-piano e grazie a quella sensazione più bella trasmessa dal complesso voce-piano-chitarra... In Werewolf i violini sembrano piangere andando a dipingere un'atmosfera quasi surreale, proprio come piace a me.
In altre canzoni sono presenti "ospiti illustri" quali Dave Grohl ed Eddie Vedder... ma Cat Power resta in prima linea.
Magari a causa delle opinioni tipo "già sentito, non dice niente di nuovo, troppo banale ecc." in pochi riusciranno a scoprire lo splendore contenuto all'interno di queste song apparentemente "pigre" e "leggere". Ma tutto sommato chi se ne frega? Alla fine del disco, se ascoltato "tutto d'un fiato" l'emozione esce con noncuranza e ti avvolge con le sue calde braccia...
E poi come direbbe Condor, come fare a non comprare un album con una copertina così???
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