"Endtyme" non è "Forest Of Equilibrium", non è "In Memoriam", non è "The Carnival Bizarre" e tantomeno è "Seventh Coming". Voi direte: "e grazie al piffero!". Ed io continuo.
"Endtyme" non può essere paragonato a nessuno dei precedenti album dei Cathedral, tantomeno al successivo, dove il combo capitanato dal carismatico Lee Dorrian è scaduto nella più becera piattezza semi-stoner, in un assoluto anonimato di idee.

"Endtyme", in realtà non è altro che un viaggio nel passato, una riscoperta delle proprie origini tremendamente doom di una band che ormai era cresciuta e maturata non poco da quel 1991. Vi è in esso una vena vagamente malinconica, ma soprattutto vi è quell'atmosfera cupa e opprimente che più si addice alle loro composizioni, quel buio pesto generato dalla lentezza delle distorsioni, e dalla voce roca di Dorrian. Si, d'accordo, la vena puramente "happy-doom", stilisticamente inventata dal gruppo, è rimasta invariata, e spesso e volentieri pare di ascoltare riff presi da qualche gruppo heavy metal qua e là, ma ciò che è importante, ciò che realmente conta, è che alla base di questo roccioso lavoro non vi è altro che doom, doom e ancora doom.
I Cathedral si riappropriano della loro identità, ripescano dal fagotto d'oro quelle sonorità indimenticabili che avevano reso unici i loro primi lavori, le dilatano a dismisura con una produzione tanto grezza quanto nitida, buttandoci tra le loro migliori melodie e macinando riff su riff, lenti e terribilmente pesanti (ascoltare "Cathedral Flames", o la successiva "Melancholy Emperor" per credere...).

Questi sono i Cathedral di "Endtyme", una band che ha ripreso la sua strada e a quanto pare ha tutta l'intenzione di mantenere il suo ruolo nell'ambito della scena doom metal mondiale. E bravi.

Elenco tracce e testi

01   Cathedral Flames (02:00)

02   Melancholy Emperor (05:32)

Blazing ball of fire - final bang ignites
Fleets of hungry angels feast on earth like flies
Burning soul of karma - furnace of mankind
Human skull and crossbones - treasures left behind
Holy father - reaps earth's seed
Sacred mother spreads his disease
Religious inferno - burial of mind
Mental crucifixion, love destroyed by lies
Decomposing morals - mummified in time
Lord of retribution, judge us for our crimes
Holy father - reaps earth's seed
Sacred mother spreads his disease
Master of ceremonies - awakens from eternal nyte
For our sins we pay the price - society it's time to die.
Melancholy emperor - king of our demise
Arises from deep shadows - bearing endtyme scythe
Skull of ancient wisdom, cloaked in funeral sky
Spreads his wings wide open, engulfs the cosmos wide
Holy father - reaps earth's seed
Sacred mother spreads his disease
Holy father - reaps earth's seed
Sacred mother spreads his disease

03   Requiem for the Sun (06:54)

04   Whores to Oblivion (06:31)

05   Alchemist of Sorrows (07:16)

06   Ultra Earth (09:22)

07   Astral Queen (06:38)

08   Sea Serpent (05:48)

09   Templars Arise! (The Return) (13:40)

10   Gargoylian (07:46)

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Altre recensioni

Di  March Horses

 Canzoni fatte di fango e catrame, a volte insostenibili nelle loro distorsioni lugubri, intense ma prive di momenti liberatori.

 Un'opera onesta, primordiale ma altresì meno avanguardistica rispetto ad altri lavori del gruppo.