Quando questi quattro finlandesi decisero di unirsi per fare musica avevano uno sfrontato orientamento alle band eighties inglesi stile Smiths o McCarthy, con un occhio di riguardo agli anni 60 dovettero aspettare il 2007 per pubblicare il loro primo album: "The Province Complains".

Ma ora siamo al 2009 e i nostri Cats On Fire sono approdati al secondo album: stesso stile del primo (forse sin troppo), sottilmente ironici, immediati. La band del leader Mattias Bjorkas conferma i buoni presentimenti avuti, ora diventati ottime sicurezze. Con "Our Temperance Movement" i Nostri trattano di pop, nel senso più effettivo del termine, ma anche nel senso più gioioso e radioso, trattenendo quello spiccato ardore per la malinconia.

Così prendono forma le loro canzoni, canzoni che parlano di delusioni, dei tormenti d'amore giovanili; ma mai sfociano in uno spirito musicale più ombrato, più opaco; rimangono sempre nelle fiere redini del pop, suonando divertiti e con passo svelto. L'unici accenni più riflessivi gli abbiamo in "Never Sell The House" ed in "Our Days In The Sun". L'album rimane per il resto un susseguirsi di brani dal sapore dolciastro e lieve, ma con un fondo desolato e dolente.

Ma parlando di musica in quanto tale i Cats On Fire raggiungono altissimi picchi grazie ai quali l'ascoltatore riesce ad adorare l'album, momenti presenti nell'iniziale folkeggiante "Horoscope", o in brani contagiosi che ci fanno quasi alzare e ballare come "Tears In Your Cup", o anche "The Steady Peace" dove si riscontra subito la connessione a Morrisey.

"Our Temperance Movement " è un album semplice in sostanza, sia nei suoni che nei temi, spontaneo, senza grandi pretese, ma che si fa amare dopo un paio d'ascolti, come solo il pop sa fare.

Carico i commenti...  con calma