Propongo alla vostra attenzione un'altra delle perle dimenticate, che non è stata ancora recensita, forse non meritava? O forse non è per tutti?

Questa volta andiamo in America e vi presento "Tanyet" dei Ceyleib People.

Copertina a decorazione psych strepitosa! Per un lavoro nato nel 1967 e stampato nel 1968 dove troviamo in supporto un giovane Ry Cooder (Ry Cooter) alla chitarra col suo stile già inconfondibile, che accompagna un gruppo di musicisti pressoché sconosciuti. Gruppo formatosi per l'occasione a Los Angeles per questa unica esperienza stralunata e marginale. In questo disco si avverte subito che i padri spirituali sono due icone sacre della musica del '900: i compianti Ravi Shankar (aveva aperto una scuola di musica indiana nel 1967 a Los Angeles) e Captain Beefheart (genio frek senza tempo, colui che ha influenzato la musica a venire forse più di Zappa) per un risultato ostico di psych-raga-hippie molto interessante. Non penso che vi possiate annoiare per un album di soli 21 minuti complessivi di sperimentazione psych-underground, composta da momenti di musica indiana al sitar e flauto bucolico alternata ad una base rugosa e sgangherata di chitarre non distorte su un tappeto di violini classicheggianti al mellotron. Musica di contrasti e accallavamenti stilistici con una sola apparizione vocale, di bambino alla fine della prima facciata che si conclude con una citazione classica accompagnata da tamburi totemici. Si riparte nella seconda facciata col sitar  e continua poi col solito ritmo cadenzato Beefheartiano con entrate ed uscite di strumenti vari e finale di trombe. Musica colorata, creativa, free-form, form indirizzata su binari d'intesa, quasi improvvisata. Manifesto di quegli anni propensi a nuove esperienze.

La mia proposta nasce non tanto dal valore artistico-musicale dell'opera in sè, ma dal documento storico che esso rappresenta, tanto per far capire ancora una volta che aria tirava in quei giorni in uno dei posti più importanti del mondo per la musica e la cultura hippie.

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