Il 1983 è l'anno in cui uscì "The Meaning of Life", ultimo acclamato lavoro prodotto dai Monty Python e, col senno di poi, testamento di quello che può essere facilmente considerato uno dei migliori gruppi comici della storia, se non il migliore. Da quel momento, nonostante non ci sia mai stata una vera e propria "rottura", i sei membri prenderanno tutti strade diverse (non disdegnando però alcune amichevoli collaborazioni) fino al 1989, quando un cancro alla gola portò alla morte Graham Chapman e, con lui, la speranza di rivedere assieme tutti e sei i Python. Un anno prima di questo tragico evento fu distribuito "Un pesce di nome Wanda", film che vede, oltre a Jamie Lee Curtis e Kevin Kline, la partecipazione di Michael Palin come attore non-protagonista e di John Cleese nel triplice ruolo di sceneggiatore, regista (sebbene non accreditato) e attore principale.

La trama è la seguente: Wanda e Otto (Curtis e Kline) sono due amanti in combutta per incastrare il marito di lei, George (Tom Georgeson), coinvolto insieme all'amante degli animali Ken (un balbuziente Palin) in un furto di diamanti; i due quindi, per incastrare George, si fingono fratelli per essere coinvolti entrambi nella rapina. Una volta che questa ha successo George viene arrestato come pianificato dagli amanti ma, per loro sfortuna, George ha nascosto la refurtiva in un posto diverso da quello prestabilito e di conseguenza i due devono cambiare i loro piani: Wanda decide infatti di sedurre l'avvocato di suo marito, Archie Leach (Cleese) per scoprire il nuovo nascondiglio dei diamanti e, all'insaputa di Otto, fuggire da sola con il bottino. Ovviamente le cose non fileranno lisce come da programma ma preferisco che siate voi da soli a scoprire il perchè e il percome.

La cosa che balza subito all'occhio è che "Un pesce di nome Wanda" rappresenta sicuramente il più grande exploit compiuto da un Python "solista": Cleese e Kline infatti vinsero rispettivamente un premio Oscar come miglior sceneggiatura originale e uno come miglior attore non protagonista (con in più una nomination di Crichton come miglior regista); il film fu un trionfo commerciale e di critica e venne acclamato come una delle commedie più riuscite e divertenti della storia del cinema; innumerevoli sono le classifiche in cui questo film è presente, tanto che la American Film Institute lo inserì tra i 100 film più divertenti di sempre.

Tutto questo successo è derivato sicuramente dalla sceneggiatura fresca e frizzante e dal cast ben assortito: per quanto riguarda lo script Cleese è riuscito a mischiare con maestria il sottile humour inglese con la comicità americana, più votata alla demenzialità; in tal senso si può notare facilmente come la componente surreale e gli estremismi tipici dei Monty Python siano stati abbassati di tono favorendo quindi una comicità più "classica" e appetibile ad una maggiore fascia di pubblico, ma non per questo meno divertente o incisiva. Scene come le finte avances di Otto nei confronti di Ken o il primo dialogo tra il personaggio di Palin e Archie sono da manuale della comicità, perfette sia nei tempi che nella loro interpretazione. Nonostante ciò rimangono sempre dei punti di contatto con i lavori dei Python: la sottile critica verso gli inglesi (descritti da Otto come: "Intellettualmente inferiori, imbalsamati, froci, hanno il rigor mortis nel pieno della loro vita, impalati, con i loro capelli impomatati che contano i secondi che mancano all'arrivo del fine settimana per potersi vestire come ballerine...") e in particolare l'upper-class incarnata dall'avvocato Archie, il cui successo nella vita professionale equivale al fallimento nella vita coniugale. Sposato con una donna egocentrica e con a carico una figlia viziata, Archie Leach rappresenta a pieno la frustrazione del borghese apparentemente realizzato ma, in fin dei conti, vuoto e privo di prospettive: una famiglia che non lo considera, un lavoro che lo aliena, una routine che non lo appaga, la vita di Archie è composta da questi tristi elementi e per questo decide di cercare una scappatoia andando contro le "regole" imposte (o auto-imposte?) tradendo la propria moglie con Wanda. Altri punti in comune sono le citazioni filosofiche (Aristotele e Nietzsche) mai pedanti ma, anzi, perfettamente integrate nelle gag e il costante dualismo UK vs. USA, rappresentato dai due protagonisti maschili: da una parte abbiamo il tranquillo e brillante Archie, dall'altro il passionale e stupido Otto; il primo perfettamente integrato nel proprio ruolo di avvocato "pomposo" e monotono, il secondo con velleità da intellettuale, anglofobo e fiero sostenitore della superiorità americana nei confronti di quella Inghilterra che senza l'aiuto degli Stati Uniti sarebbe stata "Una piccolissima provincia dell'impero russo". Un duello che non vedrà nessun vincitore, in quanto entrambi i personaggi rappresentano due facce della stessa medaglia fatta di insoddisfazione e aspettative non mantenute, perennemente insoddisfatti e in costante ricerca di un qualcosa che migliori le loro vite incomplete.

Il cast è, come già detto, stellare: oltre ai già elogiati Cleese e Palin la parte dei leoni la fanno la coppia di amanti Jamie Lee Curtis e Kevin Kline; la prima capace di passare in un secondo da criminale esperta a ingenua studentessa di legge con il solo apporto di un paio di occhiali, il secondo invece interpreta in modo esplosivo e incredibile un personaggio che rischiava, nelle mani sbagliate, di trasformarsi in una macchietta e che invece grazie a Kline diventa il mattatore di tutto il film, rimanendo saggiamente in bilico tra stupidità, cattiveria e candida ingenuità. Un quartetto di attori brillanti e in stato di grazia, come dimostrato dalla miriade di premi e cerimonie in cui hanno vinto o ricevuto almeno una nomination.

In conclusione, oltre allo scontato consiglio di procurarsi la pellicola il più in fretta possibile, una piccola curiosità: "Un pesce di nome Wanda" ha acquistato fama anche per via di un certo danese di nome Ole Bentzen, la quale fu vittima di una morte singolare; costui infatti morì di attacco cardiaco per via delle troppe risate fatte durante la visione del film. Siete disposti a correre lo stesso rischio?

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