Di fronte al devastante e fenomenale successone di Harry Potter trasposto per la sala cinematografica non posso non trattenermi dal recensire il più riuscito e il meglio fatto della serie cinematografica. Il film, diretto dal "trasparente" Chris Columbus e sceneggiato dal rigoroso e bravo Steve Kloves conserva atmosfera, ambientazioni, costumi e spirito del libro da cui è tratto. Rivederlo oggi mi riporta al periodo non lontano ma gia abbastanza sfumato della esplosione del fantasy al cinema. Perché (questa è una convenzione personale, pensate quel che volete) il cinema fantasy blockbuster è nato nel 2001, precisamente con la rappresentazione al cinema di "Harry Potter e la pietra filosofale" e con la trasposizione di un altro libro: "Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell'Anello".

"Harry Potter e la camera dei segreti" approda nelle sale l'anno dopo (2002), l'anno di "Matrix Reloaded", "Star Wars: l'Attacco dei Cloni", e naturalmente il secondo episodio de "Il Signore degli Anelli" "(Le due Torri)" che traina la scena cine-fantasy. Il regista quì impara gli sbagli del primo film e trova rimedio. L'azione si sviluppa fedelissima al libro che quasi lo "fotocopia", per la gioia dei fans e dei puristi. L'esplosione fantasy è ancora in atto e questo fattore determina il quasi scontato sucessone della pellicola. C'è più azione de "La pietra filosofale" e più mistero. Le atmosfere si incupiscono, i personaggi crescono, i luoghi che un tempo credevamo sicuri ora non lo sono più. Perché Harry Potter e i suoi amici devono affrontare una nuova pericolosa minaccia, un mostro che proviene dalle profondità della scuola di magia e stregoneria che frequentano: "Hogwarts". Tra colpi di scena, magie, espedienti e brutte ma riparabili sorprese (grazie al succo di Mandragola… ) il mistero sarà risolto e tutti torneranno a vivere felici e contenti. La classica favola ripescata ad hoc, che però si distingue dalle altre per parecchi motivi. La mia analisi procederà attraverso sette aspetti (adoro il sette, cosa volete che vi dica…): Regia, Attori, Sceneggiatura, Scenografie e costumi, effetti visivi, montaggio, musica.

  1. REGIA: Chris Columbus è un regista molto abile con i bambini e altrettanto frizzante. La sua esperienza è del tutto rispettabile (dirige dal 1987) e molto solida. Pecca però di una certa anonimità, che in qualche modo in questo film ha voluto colmare. I movimenti di macchina sono molto più fluidi, come un serpente (che è il secondo protagonista del film in fin dei conti), più fluidi rispetto a qualsiasi altro suo film realizzato in precedenza. Si lascia poi maggiormente trasportare con gli effetti speciali, anche se a volte eccessivamente (di questo parlerò in seguito). A parte questi piccoli difetti, la regia di Columbus è rigorosa e senza fronzoli. Chi vuole andare sul sicuro (senza avere però regie d'autore come Spielberg, amicone di Columbus tra l'altro) sceglie Chris. E ha risultati buoni.
  2. ATTORI: i ragazzi crescono e si vede. Daniel sopratutto. E se parliamo di interpretazione artistica allora la crescita è veramente smisurata. Ruper Grint è veramente bravo nelle espressioni e Emma Watson (se avesse un doppiaggio italiano decente) è in formissima. Daniel è invece ancora troppo inespressivo. Gli adulti sono sempre ottimi e tutti rigorosamente inglesi. Questo è stato anche l'ultimo film del compianto Richard Harris (alias professor Silente) , morto di cancro nel 2003. Nota di merito va all'ottimo Kennet Branagh che interpreta con ritmo e brio quell'allocco un po' dandy del professor Allock.
  3. SCENEGGIATURA: Steve Kloves sceneggia da molto tempo e in questo film, come ne "La pietra filosofale, ha promesso a se stesso e all'autrice del libro Joanne Katleen Rowling che sarebbe stato fedele all'opera. E così è stato. Bravo Kloves, perché hai resistito all'impulso di troppi sceneggiatori di film blockbuster di scrivere una feccia di sceneggiatura sperando che i 50 milioni di dollari spesi in effetti speciali ne coprano gli innumerevoli buchi.
  4. SCENOGRAFIE E COSTUMI: se c'è una cosa che devo vedere in un film di Harry Potter è il mantello nero e la cravatta con lo stemma della scuola. Non i blue jeans a vita bassa e le felpine (come negli ultimi due film). "Harry Potter e la camera dei segreti" possiede questi requisiti essenziali. Quindi promossa. Per quanto riguarda la scenografie io non ne posso fiatare ne criticare. Sono ancora una volta senza fiato. Molto bene.
  5. EFFETTI VISIVI: quando c'è di mezzo la ILM di George Lucas agli effetti speciali di un qualsiasi film, dovete inchinarvi e umiliarvi. A parte gli scherzi, in questo film la parte tenica è veramente superlativa. Tutto combacia e funziona (tranne forse Dobby, che stona un po' con l'ambiente) e guai a chi contraddice. Non si discute con la casa che creò PIXAR, Star Wars, Jurassick Park, l'editing video digitale non lineare… è storia. Basta.
  6. MONTAGGIO: scorre un po' lento sullo schermo questo film. Il montaggio non è dei più veloci ma grazie agli effetti visivi è molto dinamico e fluido, maestoso all'inizio e alla fine. Il fattore maggiormente rallentante è la durata del film (158 min) secondo me.
  7. MUSICA: John Williams è uno dei pochi compositori contemporanei tuttora in attività che riescono a immaginare mondi sconosciuti prima che vengano creati e trasferirli in una partitura. Questo è uguale anche per Harry Potter. Williams, grande estimatore della saga, confeziona una colonna sonora fresca e ricca di spunti. Introduce temi nuovi e li mischia a quelli gia sentiti nel primo episodio. Risultato appagante al 100%. Consiglio vivamente l'aquisto della colonna sonora su cd a tutti gli intenditori e i musicofili.
Con questo elenco di caratteristiche salienti spero di fare aprezzare a tutti voi che avete letto fin quì questo film affascinante e magico.
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