Viviamo in tempi di profonda decadenza sociale e culturale. Tralaltro, ho la mesta sensazione che l'Italia oggi ti permetta di sopravvivere, se proprio va bene, ma non di vivere. Dov'è finito quel guizzo che ci rende umani? dov'è la musica? dov'è il cinema? dov'è la letteratura? dov'è l'arte per l'arte?. I giovani sono più vecchi dei vecchi e molti desiderano catafrangersi più dei vecchi. Persino lo spirito dei tempi è volato via, perso in un blob di zombie riciclati.

Ecco perchè "L'Involucro Vaginale" è un capolavoro. E come lo si può negare? tre grandi figure per tre grandi minuti: il Sommo Giuseppe Simone, eroe moderno ormai entrato nel Mito, un Andrea Diprè in stato di grazia, quasi imago vivente della società di oggi e infine, dietro le quinte un ispiratissimo ChristianIce, già membro dei Prophilax e possessore di un'etichetta discografica, ma qui in veste di satiro youtubiano. E finalmente si ritorna a pensare, a riflettere su grandi temi, musicati per l'occasione da una sigla estrapolata dal dottor Who (e ritorna qui la concezione Wharoliana di riproducibiità dell'Arte nell'età dei consumi) trascinante quanto appagante.

Perchè se quello è il lato A (lato A lato A) e quello è il lato B (lato B lato B, B) e potete vedere da voi quanto è sodo, la domanda sorge spontanea: perchè ancora nessuna, dopo 5 anni, ha approfittato di Giuseppe Simone? perchè nessuna gli vuole dare il tanto agognato involucro vaginale? ciò che colpisce è la brutalità con la quale si catafrangono due realtà così diverse, ma facce della stessa medaglia: infatti all'avvocato "sicuramente gliela avranno data" (cit. necessaria) ma l'umile Giuseppe, non avvezzo alle supercazzole prematurate e alla bamba di prima qualità (senza fonte), non riesce ancora a vedere riconosciuta l'importanza del suo uccello duro duro come la coda di un canguro. E come se ciò non bastasse, il buon Giuseppe lancia una provocazione a tutte queste donne che lavorano nel cinema a luci rosse: "cosa ne pensano i loro genitori che fanno le zoccole?" e mentre si arrovella in questa contraddizione tipica dell'uomo diviso tra la Ragione e l'Uccello, il Critico d'Arte non ha dubbi al riguardo: "anche una che fa la pornostar è un'artista". O per usare le sue ormai rinomate parole: un'Opera d'Arte Mobile. Fulminante (e illuminante) arriva la risposta di Giuseppe Simone: "Senta, lei ha sorelle?". E in questa considerazione, quasi un verso ermetico, è racchiusa tutta la bellezza di questa collaborazione tra due Grandi menti italiche, tra un uomo semplice che non trova "pane per i suoi denti" e un critico furbo e certo meglio remunerato che ha trovato e compreso l'importanza sostanziale di questo pane, ma che appare spesso troppo...stanco, per apprezzarla a pieno.

Onore al merito di ChristianIce per l'ottimo compendio nel montaggio, da citare ad es. la straordinaria rivelazione topografia sul Trentino Alto Adige, lo spezzone preso da Pulp Fiction e dai Guns'n'Roses. Infine chiudo consigliando a tutti la visione del suddetto video ma anche del successivo Capolavoro "Andrea Diprè canta per Sasha Grey", il cui inizio corona splendidamente la conclusione del monumento appena visionato e recensito.

Un saluto e un caloroso augurio a tutti voi di trovare l'involucro vaginale, magari in un'Opera d'Arte Mobile che, possibilmente, capisca l'importanza del vostro uccello

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