Non del tutto appagato dalle recenti elucubrazioni sulla radiosa Carly Simon degli anni settanta proseguo, ancora per un giro, a rimuginare sul soft rock made in USA coinvolgendo stavolta il texano trapiantato losangelino Christopher Cross, il quale non è mai stato avvenente come la Simon ma è altrettanto bravo, anche più di lei anzi, nell’ambito del loro comune genere musicale.

Che fa di specifico questo disco? Mette insieme in uno dei mille studi di Nashville una ciurma di competenti musicisti jazz, con il nostro Cross che si siede in mezzo a loro, si pizzica tranquillamente la sua Taylor acustica, canta colla sua voce da contralto divenuta con gli anni più normalmente e gradevolmente tenorile, riproponendo in chiave cameristica una sequela di sue canzoni, alcune celebri, altre meno.

Sostenuto da batteria spazzolata, basso acustico, pianoforte a coda, sax flauto e violino, non un ampli in giro solo microfoni, il titolare dell’opera rielabora, rivisita, rilancia quindici episodi della sua al tempo già cospicua discografia, facendo assumere ad essi una veste ancor più adulta, elegante, colta di quella già notevole di quando erano usciti in versione originale.

Gli album coinvolti sono tutti quelli sino allora pubblicati, quindi dal 1980 (eponimo esordio col botto, disco dell’anno o quasi) al 1998 (settimo lavoro “Walking in Avalon”). Le canzoni più celebri, quelle conosciute anche da chi si è stufato presto di Cross, ci sono tutte e per dovere di cronaca le cito: “Sailin’”, “Ride Like the Wind”, “Arthur’s “Theme”, “All Right” e “Never Be the Same”.

Opera raffinata, fluida, adulta, professionalissima per gusti, o momenti, sciccosi. Essa costituisce un’ennesima verifica che le buone musiche funzionano sempre, sia sparate a 80.000 Watt con un impiantone dentro uno stadio, sia rese in questa veste quasi da salotto, riposta e serena, senza cori, senza assoli di chitarra, senza sfarzo. Al posto di essi un asciutto swing jazz che suscita piacevole ricovero, serenità, saggezza, magari pure la voglia di un bel calice di rum barricato.

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