Si, dai, parliamo dei Cluster, ma non di Moebius e Roedelius, eh no, bensì di un Gruppo VOCALE uscito da X FACTOR 2008 (ORROREEEEE!)....
Dunque, cinque ragazzi genovesi, per la precisione due femminucce, Letizia Poltini (soprano), Liwen Magnatta (alto), e tre maschietti, Erik Bosio (baritono) Luca Moretti (basso) e Nicola Nastos (tenore), insegnanti di musica con tanta voglia di sperimentare e con una meritata comparsata in apertura di Umbria Jazz 2008. E scusami se è poco.
Quello che mi accingo a recensire è il loro primo album, "Cement" che, pur essendo datato 2006, non ha fatto ancora capolino su DeB, ed è, secondo me, un peccato. Mi risulta tra l'altro, che è finalmente uscito il secondo album in questi giorni, quindi boh, magari ci risentiamo...
Ma ora parliamo di "Cement" - balzato in testa su I-tunes subito dopo l'uscita del gruppo da X Factor (e ci risiamo!), che è un'ottima partenza.
Premessa: "Cement" è un ALBUM VOCALE, quindi abbiamo a disposizione 5 voci e 5 microfoni. Stop.
L'unico brano inedito è "Cement" la title-track - che è bellissimo ed è il pezzo che preferisco. Il resto è proprio un "cluster" e cioè un raggruppamento, un pout-pourri musicale a 360 gradi riarrangiato da delle voci che si incastrano in maniera sublime.
I Cluster si giocano tutto, sono come sono, e cioè curiosi, esploratori dei suoni e della voce, senza barriera alcuna; infatti ci vuole coraggio per piazzare "SOS" degli Abba (con un arrangiamento fenomenale) in un album dove compare "Giant Steps" di Coltrane o "Nobody's Wife" di Anouk nei paraggi di "Ducktales Theme Song" ovvero la sigla dei cartoni di Paperino!
Ma d'altronde il motto del gruppo è: CI STA?... E ALLORA SBATTICELO!
Lasciando perdere la polemica sul fatto che se qualcuno passa in televisione e blablablabla, e la polemica per cui in Italia i gruppi cosidetti vocali non piacciono e non vendono e blablablabla, qui abbiamo di fronte un bel gruppo giovane, moderno, UMILE e affiatatissimo con ottime potenzialità che dal vivo SPACCA alla grande!
Dal vivo, e io li ho visti, i Cluster offrono veramente uno show (si, uno show!) raffinatissimo ma anche (auto)ironico e divertente. Si va da Stevie Wonder alle sigle dei telefilm (nel finale) passando per "Halleluyah" di Leonard Cohen e i Depeche Mode... Fantastici!
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