Henry Miller lo definì "il più grande film comico mai girato", e aggiunse che giungeva "dopo migliaia di comiche di Mack Sennett con lancio di torte". Errore. Nella storia del cinema di battaglie a torte in faccia se ne contano 5 (attenzione, battaglie, non singoli lanci). La prima è di C.Chaplin ("Behind the Screen", 1916), l'ultima è a firma Blake Edwards ("La grande corsa", 1965). La prima torta in faccia impressa su pellicola è, invece, risalente agli albori del cinema, nel 1909 ("Mr. Flip", un cortometraggio di 4'). In Italia, spartani e un po' cialtroni, l'hanno tirata, in diretta, tra gli altri, a Maurizio Costanzo (negli anni '70) e Pippo Baudo (negli anni '90). Ma torniamo a noi.
Il cortometraggio in questione è uno dei più celebri (anche se, forse, non il più celebre) della coppia Laurel-Hardy. Ora, ci sarebbero mille aneddoti intorno alla famosa coppia comica: passiamo oltre, altrimenti la recensione rischierebbe di allungarsi di qualche km. Furono due geni (Laurel in particolare), aprirono la strada a mondi fino ad allora inesplorati nel campo della comicità; ebbero anche loro qualche scivolone, qualche film da dimenticare; hanno sdoganato la coppia comica uomo-uomo all'epoca impensabile (causa implicazioni omosex); sono stati alla base di quella comicità fatta di tranvate e cadute in cui nessuno, pero', si fa male che hanno dato la stura ai successivi cartoons della Warner. Vennero troppo presto rimpiazzati dall'improbabile duo Gianni e Pinotto; furono mal consigliati in alcuni investimenti immobiliari; la loro popolarità, negli anni '50, quelli del declino, rimase immutata quasi solo in Italia (celebre la tourneé genovese); Ollio, poveretto, finì i suoi giorni smagrito e (semi) paralizzato, Stanlio visse qualche anno di più e all'ospedale, alla suora che lo accudiva, prima di salutare questo mondo disse: "Adesso mi piacerebbe proprio sciare"; "Perchè, signor Laurel, lei sa sciare?, "No, ma preferirei sciare piuttosto che fare ciò che sto facendo ora".
Veniamo a noi: parte 2. "The Battle of the Century" è un cortometraggio di 10 minuti uscito il 31 dicembre 1927. All'epoca questi cortometraggi venivano proiettati al cinema prima del lungometraggio in cartellone: ce ne sono a bizzeffe a firma Chaplin e Keaton. Ma se questi si dedicarono ai lungometraggi già all'inizio degli anni '20, Stanlio e Ollio esordirono nel "lungo" solo nel 1931 con "Muraglie". In questo corto Stan fa il pugile, Ollio è l'impresario: quest'ultimo stipula per il proprio assistito un'assicurazione sugli infortuni, ma Stanlio non si fa mai male. Fine primo rullo. Secondo rullo: i due sono a zonzo e gettano, distrattamente, una buccia di banana sul marciapiede: un fattorino con un vassoio di torte vi scivola; da qui s'innesca una gigantesca battaglia che vede coinvolti passanti di ogni censo, età e statura. E' un muto: siete avvisati.
Il primo rullo, ambientato nel mondo della boxe, fa ridere, ma l'epica sequenza delle torte in faccia che va avanti per quasi cinque minuti è una delizia. In apparenza, ma solo in apparenza, semplice e ripetitiva, in realtà molto più complessa, nella realizzazione, di ciò che sembra, e, fattore non di poco conto, fa ridere un sacco. Ancora oggi, a quasi cent'anni di distanza. Ritmo serratissimo, montaggio frenetico, trovate comiche a profusione: la sceneggiatura di Leo McCarey non lascia scampo. Eppure, i 10 minuti totali sono solo lo scheletro di un cortometraggio che è andato, in gran parte, perduto.
Robert Youngson (un regista della Hollywood classica) nel 1957 appronta un documentario dal titolo "The Golden Age Of Comedy" e, arbitrariamente, sforbicia di 8 minuti quasi tutto il primo rullo (manca, ad esempio, la sequenza in cui Ollio stipula l'assicurazione) e taglia, senza soluzione logica, il finale. In realtà, per molti anni si pensò che addirittura la sequenza dell'incontro di boxe fosse andata persa e che solo la lunga sequenza delle torte in faccia fosse sopravvissuta. Nel 1970 al MOMA di New York qualche anima pia ritrovò la metà del primo rullo. Le sequenze mancanti, quelle irrimediabilmente perse, sono state oggi sostitute da cartelli e foto: un vero peccato, anche se, fortunatamente, non successe quello che accadrà a più di mezza filmografia di Lon Chaney, quasi tutta perduta. Colpo di scena: nel 2015 un collezionista americano scova anche il finale mancante del secondo rullo (chissà dove l'aveva ripescato) e il 9 ottobre dello stesso anno, alle "Giornate del Muto" di Pordenone, fu possibile visionare quasi l'intero cortometraggio nella totalità dei 18' sui 20' originali (mancano solo un paio di minuti, a meno che non spunti fuori qualche collezionista, direi irrimediabilmente persi). Purtroppo le versioni in circolazione sono ancora quelle pre-2015, ma tant'è, prima o poi qualcosa si muoverà: diamo tempo.
La produzione è tipicamente Hal Roach: credo che il duo abbia dato davvero il meglio in quella fetta di anni che dal 1927 al 1937 porteranno in dote alcuni capolavori immortali (tra tutti il definitivo, e memorabile, "The Music Box", 1932). E, in fondo, si puo' a distanza di anni persino riabilitare il "cattivo" Youngson, il quale è vero che sforbiciò il tutto senza logica narrativa, ma con una logica visiva: le parti eliminate erano anche quelle deteriorate dal tempo e dunque non più utilizzabili, prima dell'avvento dei moderni sistemi di rimasterizzazione. La RAI, a metà anni '80, mandò in onda il cortometraggio, in forma sbilenca, con un commento inutle (dato che, appunto, è un muto) affidato a Giorgio Ariani ed Enzo Garinei.
Qui il tutto: https://www.youtube.com/watch?v=AcByLOt2Y9U
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