"When I see the sun I hope it shines on me

And gives me everything... Well, almost." (P.S.: Un saluto e una piccola dedica all'amico OleEinar che fu presente durante tutto ciò) 
31 maggio 2012. Una calda ma non troppo serata di tarda primavera. Di quelle non insopportabili, non è che fa freddo ma neanche troppo caldo, una serata perfetta insomma. Fosse stata perfetta per il meteo, quella del 31 maggio 2012, poi...
Mi trovo sempre in difficoltà a descrivere un evento. Un disco forse è più facile, passino le sensazioni personali ma per il resto è la descrizione che conta, anche. Qui cosa conta, invece?Forse si tratta semplicemente di trovare le parole adatte. Mica facile, quando la parola più adatta è quella che non va detta.
Quando i tre salirono sul palco, non ho potuto trattenere un'espressione a metà tra il sorriso e il pianto. Di quei pianti che fai per emozione positiva, di quando sei felice ma al contempo permeato da un velo di tristezza che Dio solo sa perché è presente. Loro stessi non hanno potuto trattenere un'espressione simile, una volta a contatto con lo sguardo del pubblico innanzi a loro. Visibilmente emozionati, imbarazzati, come fosse una seconda prima volta per loro. Niente pose, niente atteggiamenti da star nonostante abbiano tutte le ragioni per atteggiarsi. Solo la più pura delle sincerità.Sono uguali a vent'anni fa. Non sembrano manco invecchiati, a momenti. Senza tempo,  come la loro musica.Strumenti in mano. Qualche parola un minimo biascicata, Stephen pare quasi non sappia cosa dire e come dirla.E parte "D". E poi "Cigarette Machine". E poi "Tom". E poi "Median". E poi "Sea".
Calma.Inquietudine.Calma.Tensione.Esplosione.Calma inquieta.Tensione.E ancora tensione.
"A white ship... sails on a black sea.Takes my love... from me.And it takes so long...But then I understand...I understand...I under......stand..."
Brividi ininterrotti per un'ora e passa. Pianto sfiorato più o meno cinque o sei volte. A un certo punto Stephen se ne esce con qualcosa del tipo "L'ultima volta che ho suonato qui a Bologna, credo che voi aveste dieci anni". Io ai tempi, invece, manco ero nato, pensai... O se proprio, giusto da qualche mese.Dopo 11 canzoni, si scambiano gli strumenti per quella che credevo fosse la mazzata emotiva finale, "Pea".Beata ingenuità...Sono più emozionati di noi, si capisce. E infatti sbagliano pure l'attacco, fra le risate generali. Tanto che si mettono a ridere pure loro.Scendono dal palco, ma fanno finta, è ovvio. Infatti risalgono per altre due canzoni + la vera mazzata emotiva finale di "Broken-Hearted Wine". Il pianto prima appena sfiorato adesso irrompe e mi sento un po' pirla, un po' checca, un po' "porca troia tutto questo sta succedendo davvero".E poi è davvero finita.
Tutto ciò è così triste ma felice così bello ma terribile che non mi va neanche di concludere.
Vedetevela un po' voi.

 

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