Non è assolutamente facile descrivere il senso di "ascesi" e sacralità che emana questo disco. Non è assolutamente facile parlare di una musica che pretende religioso silenzio. Musica che ti accarezza in maniera violentemente delicata... proiettandoti in paesaggi oscuri e desolati, costellati da bagliori di stelle che nascono e muoiono in pochi attimi.
"Novus Magnificat" è uno dei massimi capolavori di musica elettronica. Opera della poco conosciuta musicista americana Constance Demby, rappresenta l'unione del gotico, della new age, filtrati attraverso la magniloquenza dei canti gregoriani. Questa meravigliosa combinazione dà alla luce un suono che si eleva superbamente sino alle volte celesti, liturgico, imponente.
L'album si divide in due suite di circa venticinque minuti l'una, dove si rincorrono violini volteggianti su tappeti di piano elettrico e arpa, dove si incontrano sacro e profano, luci ed ombre, ascese e discese. Stupefacente è la capacità della musicista di tinteggiare atmosfere "ultraterrene" ed incredibilmente "leggere", il suono è sempre evocativo, sembra provenire da mondi lontanissimi ed inaccessibili.
Raramente o forse mai la musica elettronica ha disegnato paesaggi così sconfinati. Qui non siamo di fronte al titanismo teutonico di Schulze che mirava ad uno spazio "cosmico" che pur sempre spazio era, qui siamo al cospetto dello spazio interiore, forse ancor più desolato. Da questo punto di vista Constance Demby è più vicina al mantra dei Popol Vuh, anche se ricercato con mezzi profondamente diversi.
Chi pensa che gli anni '80 abbiano regalato solo spazzatura musicale (correva l'anno 1986) è pregato di ascoltare questo capolavoro. Le sue orecchie lo biasimeranno.
Elenco e tracce
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Altre recensioni
Di Onirico
È musica quasi metafisica, questa, per alcuni addirittura platonica.
Quando ascolto questo disco cavalco le nuvole, e non mancano quei momenti in cui m’avvito in picchiata, in giravolte talmente struggenti da farmi sentire leggero lo stomaco.