E' difficile dire qualcosa di originale in un campo musicale come quello hardcore/grind. Troppe band suonano come cloni tutti uguali, spesso senza avere solide basi "teorico/tecniche", credendo che il rumore fine a se stesso sia di per sè un valore (in alcuni sporadici casi, lo è, o lo è stato, ma, purtroppo, riproporre incessantemente "Scum" è un'operazione alquanto sterile). Ci sono una manciate di band che, al contrario, essendo dotate di una sensibilità musicale più profonda, una capacità di songwriting eccellente e, non secondariamente, una tecnica più solida, risco a dire qualcosa di originale anche in questo ambito. La mente va subito a nomi come The Dillenger Escape Plan, Kylesa, Today is The Day e, appunto, i Converge che hanno segnato gli "anni zero" con una serie di album stupefacenti: nel 2001 "Jane Doe" (una pietra miliare), 2004 "You Fail Me" (deciso passo verso sonorità più oscure), nel 2006 "No Heroes" (altro grandissimo album). Agli sgoccioli del 2009 esce "Axe To Fall", per concludere in bellezza il decennio.

Il disco in questione rappresenta una summa/somma degli elementi tipici del "converge-sound", che fonde il punk/HC alle variegate influenze ammesse dagli stessi membri della band (dal metal al noise) in un calderone omogeneo e originale. L'apertura del disco è affidata a quattro brani brevi ed intensissimi, con le chitarre di Kurt Ballou in evidenza; l'opener "Dark Horse" è subito una mazzata metal-core, nel senso più vero del termine: struttura HC accoppiata con uno stile chitarristico quasi speedmetal, una specie di Mastodon virati al punk. La prima parte si conclude con la corale e detonante "Effigy" a cui partecipano i membri dei Cave In (in cui milita il batterista dei Converge, Ben Koller) che aggiunge all'HC dei converge il riffing "spaziale" e le tastiere degli stessi Cave In. La parte centrale dell'album rivela piacevoli sorprese: "Worm Will Feed" e "Wishing Weel" (con le vocals e chitarre di Uffe Cederlund dei Disfear) sconfinano in un pesantissimo sludge (siamo dalle parti degli Eye Hate God), rallentato e opprimente e un trittico di brani ("Damages", "Losing Battle", "Dead Beat") che riportano all'assalto HC/grind di "No Heroes" dalle ascendeze thrash-metal e che aprono la strada alle due song conclusive, dove i Converge premono di nuovo sul pedale del freno, rilasciando le sorprendenti "Cruel Bloom" e "Wretched World". La prima, che vede la fondamentale collaborazione di Steve Von Till (devo dire con chi suona?), è costruita sulla tipica alternanza fra climax ed anticlimax, partendo come una ballad di blues malato (Von Till sembra una versione incattivita di Tom Waits) e concludendosi in un crescendo di pesanti distorsioni e ritmi tribali (ricorda, nello stile, "Grim Heart / Black Rose" del disco precedente). La conclusione è affidata a "Wretched World", una suite di sette minuti, in cui vengono messe in evidenza le tastiere e il cantato pulito di Mookie Singerman (dei Genghis Tron) e un grande lavoro di synth che può sembrare un omaggio a band come Depeche Mode e Cure (qualcuno ricorda la bellissima versione dei Converge di "Disintegration"?) e che rappresenta il nocciolo emotivo ed elettronico del disco (chi ha detto "shoegaze"?).

Come ci hanno abituato, anche le lyric di Jacob Bannon (responsabile anche dell'artwork) sono di ottimo livello, evitando banalità e risultando molto personali ed intimiste, fra riflessione su se stessi ("My barren plan to be a better man, Rots in abandoned fields"), e rabbia ("I’ve fed their rabid feast yet, Still pick from my own bones").

In conclusione, i Converge hanno confezionato un ottimo album (forse un gradino sotto l'inarrivabile "Jane Doe") che condensa la frustrazione, l'angoscia e la rabbia dell'harcore "moderno" in forme mediate da influeze "altre" (elettronica, blues, noise) portate dai numerosi ospiti/amici (oltre ai citati, ci sono membri di Hatebreed, 108, Red Chord, Blacklisted e Cage) che si merita più di un ascolto per essere apprezzato totalmente (oltretutto potrebbe essere un buon punto di partenza per chi non conosce i Converge, visto che contiene alcune delle canzoni più accessibili del combo).

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