Pomeriggio ad elevato tasso alcolico, partite della serie A ridicole, tanta voglia di fare qualcosa di divertente nell'ultima domenica novembrina. A quel punto non restava che scegliere di rischiare con l'unica improbabile attrazione della serata, vista la carenza di… "affetti". "All'Alcatraz ci sono i Cradle Of Filth" mi fa il compagno di sventure domenicali. Io già lo sapevo, probabilmente me l'ero scavato nel subconscio… in fondo volevo andarci, ma dopo le ripetute sole live che gli inglesi mi avevano rifilato credevo fosse meglio lasciar andare. Intanto l'altro continuava ad insistere, insistere, insistere che alla fine mi sono convinto: andiamo a distruggere gli ultimi brandelli di mito che mi sono rimasti dei COF. E si, questi lerci ammaliatori di folle una volta mi piacevano tanto, con un po' di buon senso e da non purista di nessun genere di musica, ero riuscito a farmi coinvolgere dai loro acchitatissimi dischi intrisi di Grand Guignol, funerali e rapporti sessuali sanguinolenti.  "Andiamo va… " dico all'amico e in men che non si dica siamo in auto con i Whitesnake a palla (cazzo c'entrano?) e la sbronza dura che inizia a farsi sentire.

Ora siamo all'Alcatraz e lo show in atto sul palco B (alias acustica ignobile) è già vivo. Sullo stage, a fare la parte dei Motley Crue de' noantri, ci sono i Deathstars. Conoscevo solo qualche loro canzoncina… che dire… posers dal pube depilato con le solite moine mansoniane. Questi ragazzi hanno occhietti felini che solcano il buio fumoso del locale, e mille mosse da fare ma in fondo sono protagonisti di una quarantina di minuti di musica ben suonata ma assolutamente anonima. Se mi avessero detto che si trattava dei Kovenant o chi per loro su quel genere lì di metal contaminato da glam, elettronica e industrial, ci avrei creduto. L'acustica sicuramente non li ha aiutati molto, però gli scandinavi hanno fatto divertire i non pochi che conoscevano a menadito quantomeno i brani più famosi (io ho riconosciuto solo Blitzkrieg e Synthetic Generation). In complesso una buona prova (volendo essere oggettivi) che personalmente non mi ha entusiasmato visto che alla fine stavo a fare rifornimento di birra prima del momento che a quel punto stavo aspettando molto, ma con immensa paura.

La pausa tra l'esibizione dei Deathstars e lo show dei Cradle è breve, giusto il tempo che i tecnici sistemino qualcosa e che la gente vada a fumare una sigaretta nella sala fumatori quando le luci sul "parterre" sono accese, tanto per non farla proprio sporca viso che durante le esibizioni si fumava molto. La gente presente merita una breve considerazione: c'era di tutto. Io, il mio amico, metallari, vampiri, simil-dark, gente "normale" e qualche ragazza davvero svestita, soprattutto una col popò attraversato da un sottile filino e le tettine sode e nude coi capezzoli coperti da nastro adesivo nero. Torniamo a (o in?)noi.

La scenografia sul palco è proprio di cartapesta… fatta malino e sinceramente evitabile: due alberi privi di foglie accanto alla batteria sopraelevata, e qualche pianta sparsa qua e là. Sulla parete alle spalle della band campeggiano immagini e loghi dei COF videoproiettati. Il primo ad entrare sulle note orchestrali che introducono Thornography, è il batterista (credo session-man) che non so chi sia, ma assomiglia terribilmente a Nicholas con qualche chiletto in meno. Poi via via la formazione si compone e parte il concerto. Ai nastri di partenza i COF sfrizionano e partono impennando sulle note di Dirge Inferno, opener del loro ultimo (e brutto) lavoro, che dal vivo si manifesta in tutta la sua possenza thrash. Picchiano duro i ragazzi: Dani finalmente canta come si deve berciando, gracchiando, growlando (passatemi il termine), l'omino alle pelli è semplicemente fantastico, basti immaginare che era come avere di fronte un vero e proprio panzer messo a suonare la batteria. Gli altri del gruppo sono lì ricoperti di pelle nera e cerniere ovunque a scuotere i capelli e far stridere gli strumenti a corde. La componente femminile c'è e si fa notare soprattutto per quanto produce musicalmente e con la voce (per  fortuna!). Quando termina la prima song il pubblico è già entusiasta e io inizio a pensare che forse, una volta tanto, questi esseri tanto vituperati che ho di fronte saranno in grado di fornire una prestazione decente. Ma non mi voglio illudere e quindi attendo per vedere se è il caso di scatenarsi o meno. Tonight In Flames è uno dei nuovi brani che mi ha lasciato più perplesso, però anche questo suona bene dal vivo e si lascia godere. Certo che quel chihuahua di Dani che canta con voce pulita è un po' comico, però tutto sommato accettabile. L'esecuzione del brano è pressochè perfetta per cui inizio seriamente a scaldare i motori. Successivamente, purtroppo non ricordo bene in quale ordine, la band propone I Am The Thorn, canzone che mi riporta ad una dimensione più filthiana dell'intendere la musica, e Under Huntress Moon entrambe eseguite magistralmente con tutto il gruppo in ottima sincronia. Dani si danna (eufemismo!) e tira fuori tutto quello che può dare (moltissimo) alla platea italiana, e una volta tanto mi sembra un vero cantante: umile, vissuto, che sta sul palco per il piacere suo e dei fans, nonchè per mettersi alla prova. A lui e a quella specie di strano animale alle nocturnal pulse va il premio di mattatori della serata.

Ad un certo punto il singer quasi ci guarda incazzati… capisco che sta per succedere qualcosa di bello… Dani reclama il pogo, si vede che lo vuole… noi siamo lì tutti già sudatissimi pur essendoci mossi poco, ma pronti a dare vita ad una piccola porta per l'inferno. A questo punto anche COF e pubblico sono in perfetta sincronia. Parte Dusk And Her Embrace e il parterre diventa un vulcano in eruzione. Finalmente un po' di sana vecchia roba, finalmente Dani diventa quello che i miei definivano mostro quando ero adolescente, finalmente si può urlare a corde vocali divaricate le parole di un brano. Da qui in poi il concerto diventa goduria, sudore, voglia di divertirsi. I chitarristi stanno lì a fare le facce di marmo, ma in fondo li vedo ridersela sotto il face painting (lieve) perchè divertiti dalla sommossa popolare che si è generata proprio sotto i loro occhi. Siamo gli uni sugli altri, gli uni sotto gli altri… purtroppo non è sesso, ma quando parte The Forset Whispers My Name la sensazione è comunque stupenda. Bevuto come poche volte, ma sempre in grado di intendere e volere, sto in mezzo alla calca ad ascoltare il mio brano preferito dei COF, eseguito alla grande (cosa che in pratica è stata una costante) e che raccoglie solo approvazioni. Incredibile… ci penso un attimo e mi rendo conto che Dani non ha preso neanche una bottiglietta! E' anche vero che non c'è un gran pubblico, quindi ci dovevano essere solo fanatici dei COF.

Glided Cunt e Nymphetamine sono quasi, come dire, interpretate dal pubblico a suo modo, e molto sentite dalla compagine on stage. C'è anche spazio per Temptation, cronologicamente suonata prima di queste ma mi è venuta in mente solo ora. A me fa schifo riproposta così, ma a quanto pare ai kidz piace lo stesso. In ogni caso è il punto più basso della serata. Ci avrò fumato su.

Insomma, in un modo o nell'altro arriva la finta uscita del gruppo e fin qui tutto ok, tutti contenti e tutti ad aspettarsi qualcosa in più. Il fatto è che arriva molto di più! Chtulhu Dawn è davvero suonata da "10 minuti di applausi senza sosta". La gente va fuori di testa, il pubblico è un fluido in continuo movimento e ti puoi ritrovare da una parte o dall'altra del palco senza sapere come esserci arrivato. Poi Dani annuncia l'ultimo brano della serata: From The Cradle To Enslave. Tutti qui hanno dato il meglio: i COF hanno finito il brano coi muscoli in tensione e le vene sul collo tutti, noi giù sicuramente gli avremmo fatto venire una voglia matta di tornare a suonare in suolo italico. Alla fine la band sparisce in un attimo e tra noi sono solo sorrisi, rutti e gesti di approvazione.

Fondamentalmente quelli che li amano e non c'erano, si sono persi davvero qualcosa. Io per fortuna non ho perso nulla, questa volta avevo con me ancora il portafogli con documenti e soldi.

Carico i commenti...  con calma