Il disco d'esordio dei Creedence, datato 1968, è un disco contrassegnato dalla commistione tra vari generi e dalla apertura verso alcune istanze che si sarebbero sviluppate definitivamente negli anni successivi; in esso non mancano le solite splendide e trascinanti cover di classici rhythm & blues e soul.

"I put a spell on you" riprende un pezzo di Hawkins segnando marcatamente il passaggio dal r&b al rock e precede la stupenda progressione elettrica e operaia di "The Working Man", che a mio avviso è una delle canzoni più belle del gruppo. "Susie Q" è un classicone che riprende in chiave decisamente psichedelica un brano del 1956 e si avvicina a certe atmosfere dei Grateful Dead, mentre l'altra cover di Cropper e Wilson Pickett "Ninety-Nine and a Half" mostra le capacità sonore e interpretative del leader.

"Get Down Woman" e "Porterville" attingono a piene mani alla tradizione blues e in particolare la seconda è etichettabile come pezzo roots-rock di frontiera. "Gloomy" e la sua cavalcata acid-rock rappresentano assieme a "The Working Man" i vertici compositivi di un disco sorprendentemente compatto come dimostra la finale "Walk On The Water" che si distingue per i suoi fenomenali acuti elettrici finali.

Un disco davvero imperdibile per gli amanti del rock'n'roll e delle sue contaminazioni a partire dalle origini (o quasi).

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