Ormai è certo, i Crematory son tornati! E son ritornati come meglio non potevano. "Pray" è un album che lo prova. Ma nel loro passato troviamo alti e bassi. Di sicuro nel 2000 eran molto ispirati per dar alla luce "Believe". Sebbene già da 2 anni lotte non ci sia più il gruppo risulta uscirne alla grande.

L'album si apre con uno sfondo di sulfuree tastiere di Katrin e un felix parla in growl. La traccia a seguire è "Fallen", canzone in cui il gruppo credeva tanto da farne un video tuttora visibile sul loro mySpace ma che ha avuto pochissima visibilità in tv. Ma analizzando la canzone si può capire tutto il mood che ne seguirà: un azzeccato riff di tastiera e poi ecco sovrapporsi gli aggressivi powerchord della chitarra. La voce clean è affidata giustamente a Hechler, mai fuori luogo o stonata in tutto l'album. La canzone va in crescendo e Felix irrompe col suo growl, questo è il susseguirsi sempre dinamico e mai monotono. Situazione simile ma vocalmente inversa in "Caroline", una strofa aggressiva sfocia in un ritornello clean in netto contrasto ma non per questo dissonante.

Qualche anno fa comprai una video raccolta della N.B. E vedo/ascolto per la prima volta "Tears Of Time". anche nel video si rende molto bene l'idea che il tempo è solo un illusione che scorre come la sabbia nelle mani. Parole sante. Episodio discreto è "The Curse", dove una volta tanto è la chitarra ad essere protagonista (in fase melodica). Un intro e un vero solo (unico in tutto l'album) che però nulla aggiungono o tolgono alla sostanza di tutto l'album. L'ultima gemma è il finale che non t'aspetti, "Perils Of The Wind" è la canzone che più mette in risalto Matthias Hechler, ottimo innesto. Un canzone dolcemente malinconica dove a far da sfondo c'è solo un classico pianoforte.

In conclusione è uno dei loro apici, di sicuro all'altezza di "Pray".

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