Sono inglesi e questo è il loro primo lavoro pubblicato nel 1970. Per le notizie sul gruppo e sul loro secondo ed ultimo lavoro Vi rimando alla bella recensione di "OleEinar" del 29-12-07 su queste stesse pagine.
La musica in questo lavoro è un progressive molto morbido e melodico con grande uso di chitarre acustiche suonate con esperta disinvoltura affiancate da tastiere ispirate. Le idee ci sono e sono tante (il disco è composto da 12 tracce) forse anche troppe, alcuni brani, in stretta forma canzone, meritavano uno sviluppo più ampio vista la loro trasognata vena creativa.
L'atmosfera generale è sognante, a volte contemplativa e morbida sempre. L'intero lavoro è omogeneo ed equilibrato come un disco dei primi "Moody Blues" (ascoltate la voce nella quinta traccia). Altra caratteristica che colpisce al termine dell'ascolto è l'eleganza che si respira in tutti i brani, mai nulla troppo sopra le righe ma tutti i componenti sono ben amalgamati alla ricerca di un "sound" unico per l'economia del gruppo con l'orecchio sempre teso ad essere garbati, direi anche spesso velatamente romantici. Mi ricordano certe fotografie paesaggistiche autunnali dai colori caldi avvolti in una leggera grigia foschia.
Certamente da rivalutare con attenzione e non vorrei inserirli nel filone Proto Prog che suona alle mie orecchie sminuente per questo gruppo, quasi come dire "volevamo fare del vero prog ma non eravamo ancora maturi", i Cressida maturi lo erano già alla loro prima fatica, nel loro secondo lavoro certamente aggiungono frecce al loro arco ed affilano la spada prog, come giustamente scrive il citato "OleEinar", ma qui sono assolutamente convincenti e a dar loro più spessore direi che c'è anche l'anno di pubblicazione.
Certo non sarà un capolavoro ma le tre stelle sono ampiamente meritate.
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