Beatles, Rolling Stones, Led Zeppelin ecc. Prima di loro, nel beckground di ognuno di noi sia intorno ai trenta, c'è lei: Miss D'Avena.

Dura ammetterlo, lo so, io stesso per fare questa rece mi sono ritirato a vita monastica presso un eremo in montagna, e in profonda solitudine, dopo una lunga fase introspettiva alla ricerca del mio vero io, sono arrivato a questa conclusione: l'inizio di tutto è stato con lei. Lei è stata la mia Nico, la sacerdotessa che mi ha iniziato alle gioie musicali. La mia primissima Musa, il mio Virgilio al femminile nel mondo delle sette note.

I molti di voi che pensano che Ali non capisca una cippa di musica, smettano quindi di prendersela con il sottoscritto, e si rivolgano direttamente a Lei. Ma attenzione, non siate ipocriti, e ditemi chi di voi non abbia mai sognato di innamorarsi con Love me Licia, o nell'ora di ginnastica a scuola non abbia mai pensato a Mila e Shiro o Holly e Benji. O ancora chi non abbia mai collezionato gli Snorky (magari chiedendosi se il tubicino sulla testa non fosse in realtà il loro organo riproduttivo) o i Puffi (beata Puffetta, sola soletta tra quella massa di ometti) e poi Memole, David Gnomo ecc.ecc: chissà come mai ma all'epoca andavano di moda le basse stature...

Tutti i "beckground vocals" sono affidati al Piccolo Coro dell'Antoniano di Bologna diretto dalla mitica Mariele Ventre (la Storia della musica italiana proviene tutta da li).

Il disco in questione è arrivato alla sedicesima posizione nella classifica settimanale (ricordate l'omino argentato con le cuffie da DJ di Superclassifica Show?).

Ma ora basta parlare, ritorniamo alle radici e dedichiamo un po di tempo alla colonna sonora di quando, per alcuni di noi, il mondo era ancora una bella sorpresa.

Ciao Ciao (meglio Bim Bum Bam).

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