Questo disco dal vivo è la testimonianza ufficiale del "Freedom Of Speech Tour" che David Crosby, Stephen Stills, Graham Nash e l' inossidabile Neil Young hanno intrapreso negli Stati Uniti nel 2006. Un tour molto polemico nei confronti dell'amministrazione Bush e del drammatico impegno militare americano in Iraq.
Nonostante la qualità della musica, "Deja Vu Live" è un disco in parte deludente. Per prima cosa si tratta di un album singolo che non dà assolutamente l'idea del concerto proposto dai quattro artisti nella sua reale entità, uno spettacolo lungo quasi tre ore e ricco di forti emozioni non solo musicali ma soprattutto sociali e politiche. Inoltre questo live è una parziale ripetizione del disco di Neil Young "Living With The War", opera nel quale il loner canadese dava contro al presidente degli Stati Uniti denunciando le malefatte del suo governo fantoccio. Infatti la scaletta del "Freedom Of Speech Tour" era basata principalmente su molti brani tratti da quello scomodo disco del 2006 ai quali si accompagnavano classici a tema tratti dal repertorio di Crosby, Stills & Nash.
I pezzi storici di Neil Young erano di solito ridotti ad un paio. Nonostante queste dovute premesse iniziali, "Deja Vu Live" rimane un disco tosto e forte con Young vero protagonista e perno del concerto, molto concentrato e teso ad evidenziare il messaggio politico del suo disco. Gli altri in confronto appaiono come tre comprimari di lusso che assecondano in tutto l'infinito carisma musicale del canadese, vero fulcro e forza dirompente della performance. Una performance evidenziata dal lavoro di una band d'accompagnamento solida e rodata che vede schierate vecchie conoscenze come Sponner Oldham, Ben Keith, Rick Rosas, Chad Cromwell e Tom Bray. Crosby, Stills & Nash rimangono comunque sempre ottimi quando propongono inni universalmente conosciuti e di grande presa come "Teach Your Children", "Wooden Ships", "For What It's Worth", "Deja Vu" e "Find The Cost Of Freddom". Indovinate, visto il contesto pacifista del concerto, anche la presenza della melodica "Military Madness" di Nash e della corale "What Are Their Names?" di Crosby. Neil Young, come già detto in precedenza, emerge con pezzi tratti dal suo "Living With War", un disco fatto per la gente e generato dall' impulso rabbioso nel vedere tanti americani morire inutilmente in Iraq. Tra questi brani meritano una menzione la vibrante "After The Garden", la pungente "Shock And Awe", la drammatica "Families" e l'esplicita "Let's Impeach The President", dove Young chiede apertamente che Bush venga cacciato.
"Deja Vu Live" avrebbe avuto un maggior impatto se fosse stato presentato come album doppio. Ascoltato così risulta un disco diretto, a tratti coraggioso ma troppo uni direzionato visto che nove canzoni su un totale di sedici sono tratte da "Living With War". E' un vero peccato infatti non trovare nella scaletta ufficiale del disco brani tratti da quell' importante tour come "Chicago", "Almost Cut My Hair", "Southbound Train", "Long Time Gone" e "Ohio". Inoltre, a questo disco live, mancano completamente le jam e i duelli chitarristici tra Stills e Young che da sempre rendono indimenticabili i concerti di questo grande gruppo.
In conclusione "Deja Vu Live" risulta a tratti incompleto. Un disco dal vivo riuscito solo in parte dove comunque non mancano mai le emozioni.
Elenco e tracce
Carico i commenti... con calma