1970: L’ onda lunga di Woodstock non si era ancora esaurita, e il rock viveva il suo momento sociologicamente più significativo. Non era ancora un feticcio in mano all’ industria musicale: veniva invece considerato un veicolo per modificare radicalmente la società, fungendo da catalizzatore per le istanze di ribellione alle varie ingiustizie del periodo, dal razzismo alla guerra in Vietnam.
Il gruppo simbolo di questo movimento in America erano CSNY. In quell’ anno i quattro erano impegnati nel trionfale tour di supporto a “ Déjà vu” , da cui è tratto “ Four way street” , probabilmente il live più famoso nella storia del rock. Tale importanza è data dall’ eccelsa qualità del materiale di Crosby e soci, ma soprattutto dalla contingenza storica. Dal punto di vista musicale, “Four Way Street” sciorina una variegata panoramica del West Coast sound. Essendo un supergruppo, ogni membro si ritaglia momenti significativi. Crosby ammalia da par suo con la struggente “ The Lee Shore” e con l’ epica “ Triad” , Nash intarsia con le sue magnetiche tessiture d’ organo una “Long Ttime Gone” da brividi, mentre gli eterni amici-rivali Stills e Young si rincorrono in una “Southern Man” a rotta di collo, dilatata in una jam chitarristica spaventosa. Ma il quid del disco è dato appunto dal contesto storico. Quel tour rappresentò infatti la prosecuzione di Woodstock, attraversando un’ America squassata dai contrasti interni. Un paese il cui Presidente ordinava alla Guardia Nazionale di sparare ai manifestanti contro la guerra in Vietnam. Proprio questo episodio – che causò 4 giovani vittime in Ohio – ispirò Neil Young poco prima dell’ inizio del tour. Neil compose un brano – “Ohio” appunto – che sarebbe diventato un inno generazionale in tutto quel 1970. La versione di tale brano è sicuramente lo zenith di “Four Way Street”, quasi un momento catartico per il pubblico e per i musicisti sul palco.
Le eteree armonie vocali westcoastiane si fanno improvvisamente cupe nel raccontare lo sgomento del refrain “ What if you knew her / and found her dead on the ground?” Gli anni 70 incombevano, con il loro opprimente carico di disincanto, rimpianti, droghe e fallimenti. Soltanto Young gli sopravviverà artisticamente, mettendo in musica splendori e decadenze dell’America in quel decennio. In tal senso “Four Way Street” rappresenta una stella che brilla, benché sia in fase di spegnimento.
Elenco tracce samples e video
Ocio che non hai mica acceduto al DeBasio!
Per vivere con pienezza la vera esperienza dello stare sul DeBaser è bello esserci registrati.
Quindi
Accedi
o
Registrati
The Punisher
22 feb 06kaiser soze
23 giu 14MaledettaPrimavera
22 feb 06geenoo
22 feb 06Emanuel Fantoni
22 feb 06Anonimo
22 feb 06Hal
22 feb 06BrunoDP
22 feb 06condorbars
22 feb 06Per Massimo: la mia metafora forse è un po' eccessiva, ma si riferiva al contesto storico, non certamente alla qualità del disco. Si pensava allora che la fase di woodstock sarebbe durata tanto, e che si potesse forgiare una nuova società basata sulla musica. Purtroppo nei primi anni 70 questa convinzione si sarebbe rivelata utopia. Poi certamente, chi ha il vinile di Four Way street, può far brillare questo sole all'infinito!
cece65
22 feb 06Surferkangaroo
22 feb 06Surferkangaroo
22 feb 06BrunoDP
22 feb 06BeatBoy
22 feb 06BeatBoy
22 feb 06Anonimo
23 feb 06misterNo
23 feb 06Surferkangaroo
23 feb 06misterNo
23 feb 06donjunio
23 feb 06misterNo
23 feb 06donjunio
23 feb 06misterNo
23 feb 06Lewis Tollani
23 feb 06Lewis Tollani
23 feb 06Gaspa
23 feb 06ps the sexy teen sei piuttosto squallido...
antoniodeste
23 feb 06alcol2
24 feb 06sadeyedpocahontas
24 feb 06VIOLATOR 88
25 feb 06misterNo
25 feb 06Anonimo
1 mar 08UN DISCO CHE HA 38 ANNI..........
auricolare
22 gen 09Cousin Kevin
25 giu 11Metto 4 solamente per il fatto che Young è per tutto il concerto come un corpo estraneo, un di più rispetto alla macchina perfettamente oliata degli altri tre, insomma poteva anche non esserci e probabilmente nessuno se ne sarebbe accorto.
jerrydrake
30 gen 16jerrydrake
30 gen 16silvietto
17 apr 18