Un vecchio, un vecchio al baretto con in mano un prosecchino che sbraita dei "suoi bei tempi andati". Tutti abbiamo in paese un vecchio del genere e tutte le volte o sono risate o è pietà per lui. Perennemente ubriaco costantemente con il bicchiere ricolmo, rosso in volto che sputacchia S F P B Z e per fortuna che qui in Veneto le doppie si troncano se no sarebbe una doccia perenne. Penso a me, sarò io il vecchio ubriacone tra 50 anni che farfuglia cose incomprensibili? Che parla della musica di una volta? Da questo lato mi sento molto giovane dall'alto dei miei 25 anni, più giovane dei più giovani. Una 18enne può uscire di sera, ubriacarsi fino al limite, metter la lingua nella bocca di altri e magari farci una sveltina, fare le 6 di mattina ogni sera e dire "IO SI KE SONO CIOVANE", ma se ascolta le solite troiate che propinano da 50 anni a questa parte dove sta la sua ricerca? La sua rivoluzione personale? Il suo collegare una canzone a dei ricordi? Qualcuno si opporrà e mi dirà, "Ma anche LigaCazzo fa canzoni in questo momento ed il ricordo sarà quello!". Ok c'avete pure ragione, ma quel ricordo sarà anche di milioni di altri ragazzi, No? Ok, i Cult Of Youth non sono proprio i più sconosciuti dell'universo probabilmente qualche altro migliaio (o centinaio) di persone legheranno un ricordo a loro, ma quella curiosità e quella sensazione di scoperta sarà unica e inimitabile.

Il loro Neo-Folk legato al Post-Punk nei loro precedenti lavori è molto derivativo, in questo ci aggiungono qualcosa in più che lega alla perfezione. Non so dire se sono certi momenti di feedback elettrici o i tribalismi, magari quella chitarra acustica che ronza nelle orecchie e quel rifarsi a tutto ciò che ruota attorno a quel mascalzone di Nick Cave; so solo che tutto suona molto figo; Questo è il mio primo ascolto e le 5 stelline diverranno quasi sicuramente 4 in futuro; tutto cala come le mutandine della 18enne.

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